archiveriscaldamento globale

GW: L’influenza delle città

AMBIENTE - Le città contano, anche quando si parla di riscaldamento globale (GW). Secondo uno studio su Nature Climate Change, gli agglomerati urbani influenzano il clima a livello locale anche fino a qualche miglialio di chilometri di distanza. L'effetto è complesso perché può portare al riscaldamento di alcune arre e al raffreddamento di altre. Lo studio condotto da un gruppo di scienziati dell'Istituto Scripps e altri centri statunitensi analizza un effetto diverso dal già noto "effetto isola" delle città. Quest'ultimo infatti dipende dal calore assorbito e riemesso da strade, marciapiedi, edifici, ecc. mentre Guang Zhang e colleghi hanno osservato l'influeza della waste energy e cioè l'energia persa direttamente dalle fonti energetiche (motori per il trasporto urbano, caldaie, condizionatori, ecc)

Ghiaccio in ritirata

Recentemente (26 agosto 2012) l'estensione della banchisa artica ha raggiunto il minimo storico a partire dal 1979, anno dal quale...

Vedono rosso

CRONACA - Capita che a uno strumento montato un satellite vengano le traveggole, ma è più difficile che capiti nello stesso momento a un radar, a uno spettro-radiometro e a un rilevatore di microonde montati su satelliti diversi.

Quelle piccole eruzioni che raffreddano la Terra

AMBIENTE - Tocchiamo un argomento spinoso: il clima. Anzi, precisiamo, e rendiamolo ancora più delicato: il riscaldamento globale e le sue possibili soluzioni. Un gruppo di ricercatori dell'università del Saskatchewan, in Canada, non ha esattamente proposto una soluzione, ma ha fatto notare un comportamento molto interessante dell'aerosol prodotto da alcuni tipi di eruzione sul clima planetario.

Fioriture frettolose

LA VOCE DEL MASTER - Le piante rispondono al riscaldamento globale, anticipando il momento della fogliazione e della fioritura, in modo molto più rapido di quanto abbiano finora stimato le osservazioni sperimentali. È il risultato di uno studio, frutto della collaborazione tra 22 istituzioni europee ed americane, pubblicato questa settimana su Nature. La fenologia, cioè l’analisi temporale degli eventi legati al ciclo di vita delle piante, viene considerato uno dei parametri per monitorare la risposta del mondo vegetale ai cambiamenti climatici. A seguito del riscaldamento terrestre alcune specie vegetali fioriscono giorni o addirittura settimane prima rispetto a qualche decennio fa. Ad esempio, la fioritura dei famosi ciliegi di Washington D.C., che attira ogni anno migliaia di visitatori, è anticipata di circa una settimana rispetto al 1970. Data la scarsità di archivi storici che monitorassero il fenomeno, gli scienziati hanno in alternativa studiato gli effetti del riscaldamento terrestre sulla fioritura delle piante con modelli sperimentali, riscaldando artificialmente piccoli appezzamenti di terreno e analizzandone gli effetti. Sulla base di questi risultati, circa 2-3 giorni di anticipo nella fioritura per ogni grado di aumento, si sono estrapolate previsioni sull’evoluzione degli ecosistemi per i prossimi 20 anni

Per quelli che il riscaldamento globale s’è fermato nel 1998

AMBIENTE - Gli "scettici" in merito all'effetto serra dei gas serra ripetono che il riscaldamento globale "ha smesso di avvenire 15 anni fa", dal 1999 la Terra si sta raffreddando e dobbiamo munirci di sciarpe e cappelli. Dopo la NOAA, la NASA e l'Hadley Centre-CRU, anche l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia sostiene il contrario nella Dichiarazione sullo stato del clima globale nel 2011. Che sia un complotto dei termometri di tutto il mondo?

A ciascuno i propri negazionisti…

[Lord Nicholas Stern ha tenuto le Lionel Robbins Memorial Lectures 2012, alla London School of Economics di Londra] AMBIENTE - Mal comune, mezzo gaudio. O forse no. Dei continui attacchi che i biologi evoluzionisti hanno subito da parte dei vari movimenti creazionisti, il mondo della fisica ne avrebbe forse fatto anche a meno. Sarà la febbre maya che sale, o chissà che altro, ma sta di fatto che con il 2012 i negazionisti del cambiamento climatico hanno preso la ricorsa, e si scagliando contro l'insegnamento del global warming nelle scuole pubbliche americane. La dose è stata rincarata anche grazie alla storia trapelata nelle ultime settimane, un vero e proprio Denial-gate, di cui si sono occupati, dopo le dichiarazioni del presidente del Pacific Institute Peter Gleick a The Huffington Post, anche The Guardian e The New York Times

Cherchez le mâle

AMBIENTE - Popolazioni formate da sole femmine - o quasi - a causa dei cambiamenti climatici. Non è uno scenario irrealistico bensì ciò che sta accandendo ad alcune specie di tartarughe marine. A dirlo è uno studio apparso di recente su Proceedings of the Royal Society B: la ricerca condotta dalle università di Exeter (UK) e Lefke (Turchia) e la North Cyprus Society for Protection of Turtles nell’area settentrionale di Cipro, la terza isola per estensione del Mediterraneo, ha dimostrato come la quasi totalità delle uova di tartaruga verde (Chelonya midas) schiuse nel 2008 era costituito da femmine (per l'esattezza il 95% dei 809 nuovi nati)

Riscaldamento globale: una molecola che fa discutere

AMBIENTE - Una molecola presente nell'atmosfera terrestre sembra candidarsi a un ruolo fondamentale nel contrastare il riscaldamento globale. Sorgono però molti dubbi sulla sua effettiva applicabilità. In un articolo pubblicato su Science, ricercatori delle università di Manchester e Bristol, Regno Unito, e dei Sandia National Laboratories, Stati Uniti, hanno riportato gli effetti potenzialmente rivoluzionari di un tipo di radicali, i biradicali Criegee (dal nome del loro teorizzatore, Rudolf Criegee), che sarebbero capaci di abbassare la temperatura del pianeta.
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