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Quella sporca dozzina

C’è un po’ di tutto – dagli incidenti nucleari ai cambiamenti climatici – nella mappa dei 12 maggiori crimini contro l’ambiente stilata dalla fondazione Sejf (Supranational Environmental Justice Foundation), il cui obiettivo è promuovere l’istituzione di un tribunale penale europeo per i reati ambientali.

Soluzione semplice ed elegante

Dani2005dani segnala un’idea (1) geniale (2) del governo canadese che ridurrà i danni climatici ed ambientali causati dallo sfruttamento delle sabbie bituminose nello stato dell’Alberta.

Avanzo di galera e di ferie

IL CORRIERE DELLA SERRA - Tim Ball, di "Friends of Science" (sic) e varie lobby canadesi del petrolio, ha scritto che il posto di Michael Mann non era alla Penn State, l'università della Pennsylvania, ma in una "State pen", una prigione statale. Mann è ancora in libertà, in compenso il direttore del Goddard Center for Space Studies della NASA James Hansen è stato arrestato lunedì 29 agosto davanti alla Casa Bianca insieme a 142 persone tra cui 60 leader religiosi di varie fedi. Come altri 450 arrestati dal 20 agosto, chiedevano al presidente Obama di non autorizzare la costruzione del pipeline Keystone XL che dovrebbe trasportare petrolio estratto dalle sabbie bituminose dell'Alberta, nel Canada occidentale, fino alle raffinerie americane sul Golfo del Messico.

Contro il “petrolio etico”

AMBIENTE - Contro il cosiddetto"petrolio etico" è iniziata la protesta di Bill McKibben, l'autore di Terraa, del movimento 350.org e di Tar Sands Action. Da un lato, escludono che il nuovo pipeline commissionato alla TransCanada si guasti meno di quelli precedenti: è soggetto alle stesse norme di sicurezza di cui nessuno controlla il rispetto, si veda l'incidente alla Deepwater Horizon. Dall'altro, la tecnologia per il "petrolio etico" richiede enormi quantità di acqua ed energia, e ancora prima della trasformazione del bitume in benzina emette più gas serra di quello che succede con il petrolio normale.

Fondi per il clima e sabbie inquinanti

POLITICA - Chi sta finanziando le attività estrattive del petrolio dalle sabbie bituminose? E quali sono le conseguenze sul clima e sulla nostra salute? Lo spiega a OggiScienza Elena Gerebizza, che si occupa di finanza per lo sviluppo per la Crbm. Nella prima parte dell'intervista ci aveva raccontato cosa sono le sabbie bituminose e come le compagnie petrolifere stiano investendo ingenti capitali nell'attività estrattiva per ricavarne petrolio. Oggi vi mostriamo anche le immagini scattate da Greenpeace che rendono l'idea di quella che è la situazione attuale in Alberta.

La sabbia che inquina

POLITICA - Lo scorso settembre la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (Crbm) ha pubblicato "Insabbiati", un rapporto sul petrolio non convenzionale e lo sfruttamento delle sabbie bituminose. L'allarme lanciato riguarda i metodi estrattivi e le conseguenze che questi provocano sull'ambiente. Per capire quello che sta accadendo (e chi ne è il responsabile), abbiamo intervistato Elena Gerebizza, che si occupa di finanza per lo sviluppo per la Crbm e ci ha parlato di quello che è successo in Alberta e quello che sta accadendo oggi in Congo.