Fenicotteri rosa all'interno dello stagno di Molentargius. Crediti immagine: Stefano Marrocu, Wikimedia Commons COSTUME E SOCIETÀ – Spiagge meravigliose e...
"Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l'invisibile e l'impossibile: l'invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l'impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato." È così che viene presentato Materia Oscura, il film-documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, proiettato nei giorni scorsi nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta.
AMBIENTE - L'Eni in due settimane ha fatto partire due nuovi progetti per sfruttare il gas shale. Il primo in Polonia a metà aprile, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, evidenziando soprattutto l’impatto ambientale delle tecniche di estrazione, e il secondo in Algeria firmando, in data 28 aprile, un accordo di cooperazione con la Sonatrach (compagnia petrolifera di stato Algerina).
Un fattore determinante per le nuove attività estrattive è stata, ed è tuttora, la guerra in Libia come sembrano confermare le parole dell’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni «Nonostante le incertezze sui tempi di ripresa delle nostre attività in Libia, le prospettive di redditività e di crescita di Eni rimangono positive – e ha aggiunto - Eni è in grado di far fronte alla minore disponibilità di gas libico tramite altre fonti di approvvigionamento».
Ma l’estrazione di gas shale nel Nord Africa è legata anche ad un altro progetto che risale otto anni fa, un nuovo gasdotto che collegherà l’Algeria all’Italia. Avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi all’anno ed entrerà in funzione nel 2014.
Galsi, il Gasdotto Algeria Sardegna Italia, è sostenuto da una compagine di aziende internazionali e nazionali che operano nel mercato energetico - Sonatrach al 41,6%, Edison (20,8%), Enel (15,6%) Hera (11,6%) e Sfirs (10,4%), la finanziaria di investimento della Regione Sardegna.
Inoltre il nuovo gasdotto è considerato uno dei progetti prioritari per lo sviluppo della Rete Transeuropea dell’Energia e rientra nell’European Recovery Plan. L'Unione Europea ha stanziato fino a 120 milioni di euro per la sua realizzazione.