Come comportarsi quando il proprio albero di fiducia è ormai spoglio di ogni frutto, e non sappiamo dove trovarne altri? Come ha spiegato il team di Karline Janmaat sulla rivista Animal Behavior, non è un problema degli scimpanzé.
Noi esseri umani siamo capaci di ricordare nitidamente eventi accaduti nel nostro passato remoto: uno dei meccanismi coinvolti nei processi mnemonici di lungo termine è la cosiddetta memoria autobiografica involontaria, quel fenomeno che si innesca in presenza di minimo indizio sensoriale in grado di rievocare un ricordo lontano in maniera molto vivida. Questa caratteristica è da sempre stata ritenuta un'esclusiva prerogativa della nostra specie, ma uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha recentemente dimostrato che è un tratto che potremmo condividere con le scimmie antropomorfe.
SPECIALI - (Questo articolo fa parte dello "Speciale trapianti") Per un attimo agli inizi degli anni Novanta la possibilità di trapianti d'organi provenienti da animali è sembrata realistica, ma le paure più grandi che allora, come oggi, ci ostacolano sono per lo più immunologiche: come poter trapiantare un organo di un animale senza incappare nel rigetto iperacuto (che avviene a poche ore di distanza dall'intervento e causa la perdita dell'organo) e come risolvere il rischio da parte del ricevente umano di contrarre infezioni virali di derivazione animale, quei virus che facendo il cosiddetto salto di specie, in linea teorica possono colpire il paziente rendendo inutile l'intervento e anche diffondersi ad altre persone. Gli studi che sono stati condotti in questi anni si sono focalizzati sui primati non umani e sui maiali, ma, anche se i primati sono molto più simili all'uomo e le speranze di riuscita potrebbero risultare maggiori, non è questa la via che si sta seguendo: “Le uniche tre specie che garantirebbero un cuore a un individuo di una certa taglia – afferma Emanuele Cozzi, responsabile dell'Unità Operativa di Immunologia dei trapianti dell'Ospedale di Padova e direttore scientifico del Consorzio per la Ricerca sul Trapianto di organi, tessuti, cellule e medicina rigenerativa (CORIT) – sono lo scimpanzè, l'orangutan e il gorilla, che, oltre ad essere difficili da gestire dal punto di vista della stabulazione, sono tutte in via di estinzione e quindi protette. I maiali da allevamento convenzionale, invece, vengono generalmente sacrificati per l'alimentazione umana quando pesano 120-150 chili e quindi, scegliendoli per lo xenotrapianto, non si presenterebbe alcun problema di misura
AMBIENTE: Uscirà negli Stati Uniti il 20 aprile, poche ore prima dell’Earth Day 2012, Chimpanzee, l’ultimo film prodotto dalla Disney Nature. La pellicola, diretta da Alastair Fothergill e Mark Linfield, gli stessi registi del documentario Earth, servirà a raccogliere dei fondi per salvare gli scimpanzè della Repubblica del Congo.
Dopo il film African Cats, grazie al quale la Disney ha aiutato l’African Wildlife Foundation a conservare più di 20mila ettari di savana africana, questa volta una parte degli incassi di Chimpanzee (precisamente nella settimana tra il 20 e il 26 aprile), verranno donati al Jane Goodall Institute (JGI), organizzazione no profit, fondata dall’etologa e antropologa britannica Jane Goodall, che si occupa dello studio e della protezione dei primati in diverse zone del mondo.
“Siamo davvero emozionati di portare sugli schermi la storia di un adorabile cucciolo di scimpanzé di nome Oscar e della sua famiglia. Chimpanzee è una storia sorprendente fatta di successi individuali, legami familiari, umorismo, che mette in luce l’intelligenza e l’ingenuità dei nostri parenti più prossimi nel regno animale" ha dichiarato il presidente della Walt Disney Studios Alan Bergman.
COSTUME E SOCIETÀ - Avete presente quello che si mette in mezzo tra due persone che litigano, cercando di riportare la calma? Bene, una figura del genere non è esclusiva della nostra specie: anche gli scimpanzé hanno i loro arbitri imparziali, che si prendono la briga di sedare le lotte che nascono in genere per conquistare il cibo oppure una femmina. Già, ma che cosa ci guadagnano questi "pacificatori", considerando che si espongono pur sempre al rischio di essere tirati nella mischia e magari feriti? In altre parole, qual è esattamente il ruolo evolutivo di questa funzione di ordine pubblico? Sono state proposte varie ipotesi, ma secondo uno studio appena pubblicato su PLoS ONe, la più probabile sarebbe quella della stabilità di gruppo
Gli scimpanzé si prendono cura di un compagno morente e faticano ad abbandonare un figlio morto: gli scienziati hanno documentato questi comportamenti che legano primati ed essere umano