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Le parole nei libri e l’umore storico

LA VOCE DEL MASTER - È possibile rendere l’antropologia una disciplina quantitativa e collegare il lessico e l’emotività dei libri con gli eventi storici? Questa è la domanda a cui ha tentato di rispondere un gruppo di ricercatori delle Università britanniche di Bristol, Sheffield e Durham, che ha utilizzato un approccio sistematico nell’analizzare milioni di libri in formato digitale. La ricerca ha stabilito che nei testi in lingua inglese, negli ultimi cinquanta anni, l’uso di termini con contenuto emotivo è in calo costante. I dettagli dello studio sono stati pubblicati il 20 marzo su Public Library of Science ONE. Il primo autore dell’articolo è l’antropologo italiano Alberto Acerbi, che ha studiato all’Università di Siena e ora è ricercatore presso il dipartimento di archelogia e antropologia dell’Università di Bristol. L’analisi metodica dei testi digitali ha richiesto la suddivisione dei termini con contenuto emozionale in sei categorie: rabbia, disgusto, paura, gioia, tristezza e sorpresa. Il trend generale è un utilizzo sempre meno frequente dagli anni ’60 in poi, soprattutto per i termini legati al disgusto. Fanno eccezione le parole che esprimono paura, in controtendenza dagli anni ’80

Nuove ipotesi sulle origini dell’HIV

CRONACA - Si narra che abbia avuto origine negli scimpanzè dell'Africa occidentale, infettati dal virus di immunodeficienza scimmiesca (SIV). Da lì, secondo l'opinione comune avrebbe fatto un balzo sull'essere umano in un momento imprecisato fra il 1884 e il 1924. Il resto è storia. Alfred Roca, genetista dell'Università dell'Illinois, sospetta però che il retrovirus possa essere balzato dalle scimmie all'uomo molto prima di quanto si crede e molto più spesso. In uno studio appena pubblicato su BMC Evolutionary Biology Roca e colleghi hanno confrontato il patrimonio genetico della popolazione dei Blaka con quello di altre quattro popolazioni africane. I Blaka vivono nella stessa area e a stretto contatto con le popolazioni di scimpanzè che si crede abbiano dato origine all'infezione umana. Le altre quattro popolazioni umane invece sono state scelte molto lontano da quest'area

Esternazione sciovinista

IL PARCO DELLE BUFALE - Anche il Corriere della Sera ha riferito della bella sorpresa, per i climatologi, uscita dagli Archivi nazionali di Fontainebleau, Francia. L'articolo riservava ulteriori sorprese. Quanto a storia del clima, noi francesi non arriviamo alla caviglia dei britannici e la cosa un po' ci pesa. Hanno i registri dei Lloyds di Londra e della Compagnia delle Indie, le osservazioni affidate ai diari dai reverendi anglicani che a Cambridge e Oxford avevano studiato "filosofia naturale", quattrocento anni di documentazione. Noi invece, alla Rivoluzione abbiamo fatto degli archivi di nobili ed ecclesiastici. Ma abbiamo appena ricuperato un paio di secoli. Nello scantinato di un edificio "ereditato dalla NATO" e chiuso dal 2005 per i lavori di bonifica dell’amianto, sono appena stati ritrovati 6.300 faldoni pieno di annotazioni affascinanti. Tra questi, scrive la collega del Corriere
LA VOCE DEL MASTER

Il freddo che cacciò i vichinghi

LA VOCE DEL MASTER - Uno studio, condotto da un gruppo di ricercatori capeggiato da Sofia Ribeiro dell’Università di Copenhagen e pubblicato su Boreas, ha permesso di ricostruire il clima di un’area della costa occidentale della Groenlandia, negli ultimi 1500 anni. La ricostruzione del paleoclima, ottenuta grazie all’analisi dei fossili di microorganismi (dinoflagellati) e pollini contenuti nei sedimenti marini davanti alla baia di Disko ha permesso di approfondire la conoscenza del clima di questa regione, fornendo un contributo agli studi storici. I dati climatici ottenuti, possono infatti aiutare gli storici a capire come mai, attorno al 1350 d. C., i vichinghi che vivevano in questa zona l’abbiano definitivamente abbandonata. La Disko Bay si trova sulla costa occidentale della Groenlandia, è una grande baia lunga 150 km e ampia 100, frequentata e amata dai turisti delle regioni estreme.

150 anni di elettromagnetismo

STORIA - Nel marzo del 1861, James Clerk Maxwell, uno di più grandi fisici di tutti i tempi, pubblicava sulla rivista Philosophical Magazine le equazioni diventate poi famose con il suo nome che descrivono l’elettricità, il magnetismo e la luce come espressioni dello stesso fenomeno.

10:23 – Omeopatia: le basi

OMEOPATIA - L’omeopatia deve la sua nascita al medico tedesco Samuel Hahnemann (1755 – 1843), il quale, traducendo un’opera del medico e chimico scozzese William Cullen, è colpito da ciò che legge sulle proprietà della corteccia di China, importata dal Perù il secolo precedente e presentata – giustamente – come arma eccellente contro le febbri malariche. [continua a leggere su Queryonline]

L’atomo di Rutherford compie cent’anni

STORIA - I britannici ci vedono un plumcake, i francesi un far bretone. In Italia, invece, dicono abbia una spiccata somiglianza con un panettone. Comunque lo si veda, il primo modello dell'atomo descritto dal britannico Joseph John Thomson (1856-1940) sembra sbizzarrire l'interesse degli appassionati di pasticceria. E a ragione: perché difficilmente si sarebbero trovati esempi migliori per illustrare un modello composto da un certo numero di elettroni (l'uvetta) spazialmente localizzati, immersi in una distribuzione di carica positiva diffusa (l'impasto lievitato).
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