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La classe globale va in paradiso

CULTURA - Rivoluzionare il sistema educativo nel mondo. Con una modesta ambizione sono stati lanciati questo autunno i primi corsi gratuiti di edX, l’organizzazione fondata dalla Harvard University e dal Massachusetts Institute of Technology con lo scopo di sviluppare un sistema di insegnamento online di tipo interattivo. Forse qualcuno ricorda gli improbabili corsi di matematica trasmessi anni fa a tarda notte su qualche canale televisivo italiano. Con un vecchio professore alla lavagna che non brillava certo per vitalità e un auditel prossimo allo zero. Ecco, niente di tutto questo. Il progetto pilota di edX, chiamato MITx e testato la scorsa primavera, ha raccolto le iscrizioni di 155.000 studenti distribuiti in 160 paesi. Anche se il numero di studenti effettivamente arrivati a sostenere l’esame finale è sceso a 7.200, Anant Agarwal, presidente dell’organizzazione e docente del primo corso offerto, ha calcolato che ci sarebbero voluti 40 anni di insegnamento tradizionale per raggiungere la stessa cifra

Nepotismo nelle università italiane

NOTIZIE - Serviva la statistica? Forse no, ma sulla rivista PLoS One proprio un ricercatore italiano (da anni emigrato negli Stati Uniti) ha dimostrato il malcostume del mondo accademico italiano analizzando il database dei 61340 docenti universitari del nostro paese e passando dalle opinioni ai fatti. Certo non vogliamo generalizzare, ma le analisi di Stefano Allesina dimostrano come in alcuni settori disciplinari il numero dei cognomi che ricorre nei dipartimenti universitari sia stranamente basso. Come spiega lo stesso Allesina all'inizio del suo articolo, i casi di parentela "scientifica" non sono una novità. Pierre e Marie Curie hanno condiviso la vittoria di un premio Nobel e la loro figlia, Irene Joliot-Curie ha poi vinto un altro Nobel proprio con il marito. Qui però non stiamo parlando di casi eccezionali, ma della situazione delle baronie nelle Università italiane, dove parenti e amici talvolta ricevono "spintarelle" per ottenere un posto. Se tracciare le amicizie e le parentele acquisite è piuttosto complicato, seguire la traccia dell'elenco telefonico è piuttosto semplice. I cognomi infatti non mentono mai, o quasi mai.

Spontanei e arrabbiati

POLITICA - La parola d'ordine è spontaneità. La protesta di studenti, ricercatori professori contro il “decreto Gelmini” di riforma universitaria che prevede tagli finanziari pesantissimi dilaga in tutta Italia al tam tam di sms e social network.

Una settimana di sospensione

NOTIZIE - La situazione resta incandescente. Questa settimana all’Università di Trieste (ma lo stesso accade in numerosi altri istituti giro per l’Italia) quattro facoltà hanno deciso di sospendere l’attività didattica: Medicina, Ingegneria e Lettere per uno o due giorni, Scienze per l’intera settimana (queste quattro facoltà rappresentano nel complesso la stragrande maggioranza degli iscritti a questa università)

Pagella accademica, II puntata

ESTERI - Come l'anno scorso, l'Italia non ha alcuna università nei primi duecento posti, a differenza di Sudafrica, Turchia ed Egitto. Nessuna sorpresa per quanto riguarda le top 20: 1 Harvard University (United States) 96.1 2 California Institute of Technology (United States) 96.0 3 Massachusetts Institute of Technology (United States) 95.6 4 Stanford University (United States) 94.3 5 Princeton University (United States) 94.2 6 University of Cambridge (United Kingdom) 91.2 6 University of Oxford (United Kingdom) 91.2 8 University of California Berkeley (United States) 91.1 9 Imperial College London (United Kingdom) 90.6...

Per iniziare bene l’anno accademico

POLITICA - Nella nuova classifica mondiale delle università elaborata dalla Jiao Tong di Shanghai, nessuna italiana figura nelle prime cento e 4 tra le prime duecento: Milano, Pisa, Roma-La Sapienza e Padova.

La riforma che non piace

POLITICA - Passato in Senato il ddl Gelmini sulla riforma dell'Università. All'orizzione una rivoluzione per i ricercatori, e un nuovo sistema di governance. Ma l'insoddisfazione resta alta.

Questa riforma non s’ha da fare

CRISI - La voce di un decano che sta perorando la causa dei giovani assegnisti: “Costretti a una trafila infernale, sprecano i loro anni migliori. Abbiamo presentato una controproposta di riforma. Ma il ministro non ci ha ascoltati”. Intervista a Claudio Procesi, professore sulle barricate.
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