La rana, e gli anfibi in generale, versano in cattive acque: questo è l’allarme lanciato ieri dalla comunità scientifica in occasione del primo Save the Frogs Day
Secondo la Save the Frogs Foundation, di Centreville, in Virginia negli Stati Uniti, circa un terzo delle specie al mondo – 6.137 in tutto – sono sull’orlo dell’estinzione. Una delle minacce più serie è costituita da un fungo della pelle della famiglia dei citridi che interferisce con l’abilità dell’epidermide degli anfibi di assorbire acqua e ossigeno. I primi casi di questa malattia nelle rane sono stati osservati nel 1999 ma ormai si è diffusa in tutti i continenti. Quando un fungo colpisce una comunità fino all’80% degli individui muore entro un anno.
Gli altri elementi nocivi includono la distruzione dell’habitat, l’inquinamento e i pesticidi, il riscaldamento globale e le specie invasive. Molti sono gli accorgimenti che possono ridurre questa strage. Per esempio usare di evitare il pesticida della Monsanto Roundup, letale per molte specie di anfibio, evitare di liberare specie di pesce non locali negli stagni, non comprare animali catturati e usare meno acqua nella nostra vita quotidiana.
Negli Stati uniti è in atto un vero e proprio censimento di questi animali: chi vuole può iscriversi al sito Frogwatch USA, un programma promosso dalla National Wildlife Federation, che richiede espressamente la partecipazione attiva della cittadinanza.