In 19 pinguini delle Galápagos è stato trovato il parassita Plasmodium che provoca la malaria. Sebbene tutti gli animali risultino sani, se dovesse insorgere un’epidemia sarebbe una catastrofe.
I pinguini sono infatti molto sensibili alla malaria e la malattia potrebbe portare all’estinzione di questi animali già in grave pericolo.
I pinguini delle Galápagos (Sphenicus mendiculus) sono gli unici pinguini a vivere ai tropici e quelli sull’isola Isabela sono anche gli unici a vivere al di sopra dell’equatore nell’emisfero nord del pianeta. La loro presenza si spiega con i movimenti delle correnti marine: la corrente fredda di Humboldt risale dall’America del Sud fino a lambire la parte meridionale dell’arcipelago. Nuotando in questa corrente d’acqua fredda un gruppo di pinguini, molti anni fa, si è spinto a nord fino alle isole Galápagos. Oggi si trovano solo nelle acque più fresche intorno a Isabela, Floreana e Bartolomé. Nel 1981 esistevano più di 5000 pinguini alle Galápagos, ma El Niño del 1982-83 ha prodotto un riscaldamento delle acque che ha causato la scomparsa di molti pesci e di conseguenza dei pinguini che di pesci si nutrono. La popolazione di pinguini è scesa fino a circa 600, e oggi è in lieve crescita.
Questi pinguini sono piccoli, alti solo 30 centimetri circa, di colore bianco e nero come tutti i pinguini. Per le loro tane, dove fanno il nido, scelgono delle grotte naturali o delle spaccature della roccia lavica. Anche se non sono capaci di volare in aria, “volano” nell’acqua fino a 35 chilometri all’ora.
Le zanzare che portano il parassita della malaria sono state introdotte sulle isole, dove prima non esistevano, negli anni Ottanta probabilmente con il flusso di turisti. C’era già il sospetto che il Plasmodium fosse presente alle Galápagos, ma questa ricerca ne ha dato la conferma definitiva. Tutti i pinguini sui quali è stato scoperto il parassita non hanno contratto la malaria. Tuttavia i ricercatori sono preoccupati: i pinguini delle Galápagos non hanno mai incontrato il parassita e sono quindi particolarmente sensibili, e in una situazione simile, alle Hawaii, il parassita della malaria ha decimato intere popolazioni di uccelli selvatici.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Biological Conservation.