Il 6 agosto 1945, il bombardiere americano B29 Enola Gay sganciava su Hiroshima la prima bomba atomica della storia: la bomba si chiamava Little boy e annientò la città, uccidendo circa 140.000 persone che morirono nell’esplosione o nei mesi immediatamente successivi. Tre giorni dopo a Nagasaki toccava la stessa sorte. La bomba si chiamava Fat man e uccise 80.000 persone. Oggi il sindaco di Hiroshima, nella cerimonia ufficiale di commemorazione, chiede una moratoria mondiale delle armi atomiche.
Ricordando le parole del presidente Obama che ad aprile dichiarava la responsabilità morale che grava sugli Stati Uniti, unica nazione al mondo ad avere usato le armi nucleari in una guerra, il sindaco Tadatoshi Akiba, di fronte al monumento alla Pace, ha detto: “Ci consideriamo parte di una grande maggioranza mondiale, che chiamiamo Obamaggioranza (in inglese Obamajority) e facciamo appello a tutto il resto del mondo affinché le armi nucleari vengano eliminate entro il 2020.” E ha concluso: “Insieme possiamo abolire le armi nucleari. Yes, we can.”
Dopo Hiroshima e Nagasaki, sono state fatte esplodere più di duemila bombe atomiche per scopi sperimentali e o dimostrativi. È noto che Stati Uniti, Unione Sovietica prima e Russia poi, Gran Bretagna, Francia, Cina, India, Pakistan e Corea del Nord possiedono bombe atomiche. Probabilmente anche Israele ne possiede, anche se ufficialmente non è mai stato ammesso, e si sospetta che altri stati siano già in possesso di armi atomiche o siano in procinto di costruirle. È di pochi giorni fa la notizia che entro un anno l’Iran sarà pronto per la prima esplosione atomica.