Nuove analisi su un fossile rinvenuto in Carnia hanno rivelato che si tratta di uno pterosauro. I ricercatori lo hanno chiamato Carniadactylus, letteralmente “dito della Carnia”.
I risultati ottenuti dal paleontologo Fabio Dalla Vecchia, ricercatore all’Institut Català de Paleontologia di Barcellona e collaboratore del Museo Friulano di Storia Naturale, dimostrano che più di 65 milioni di anni fa in Carnia, sulle montagne friulane, volava uno pterosauro finora sconosciuto.
Questi animali, detti anche rettili volanti, sono stati il primo gruppo di vertebrati a volare sbattendo le ali, e si estinsero insieme ai grandi dinosauri. Erano diversi dagli uccelli che oggi conosciamo, perché le loro ali erano costituite solo da una membrana ed erano prive di penne. Gli pterosauri poi erano ovipari e non mammiferi, quindi erano diversi anche dagli attuali pipistrelli.
Nel 1986, sul fianco settentrionale del Monte Lovinzola, nel territorio comunale di Enemonzo in provincia di Udine, era stato rinvenuto il fossile di uno scheletro quasi completo di pterosauro, in cui erano visibili tracce della membrana alare. In un primo momento il reperto era stato attribuito al genere Eudimorphodon, uno pterosauro già scoperto in precedenza in Lombardia.
Svolgendo delle ricerche più approfondite, pubblicate a luglio sulla Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, Dalla Vecchia ha invece ridefinito la classificazione degli pterosauri, dimostrando che il fossile di Enemonzo appartiene a un genere del tutto nuovo, ribattezzato oggi Carniadactylus per ricordare il luogo del ritrovamento. Questo rettile volante è il più antico conosciuto oggi al mondo. Viveva nel periodo triassico, circa 210 milioni di anni fa, aveva un’apertura alare di 70 centimetri (più o meno come un gabbiano) e si nutriva probabilmente di pesce. Quando il Carniadactylus volteggiava sui cieli del Friuli, la regione era infatti completamente diversa da come la vediamo oggi ed era molto simile a un ambiente tropicale come quello delle Bahamas.
La Carnia e il Canal del Ferro sono famose in tutto il mondo per gli straordinari reperti paleontologici che hanno fornito negli ultimi anni alla comunità scientifica internazionale. In particolare, nell’alto Tagliamento, tra Villa Santina e Forni di Sopra, sono stati scoperti alcuni tra i più antichi resti fossili di pterosauri o rettili volanti finora scoperti a livello mondiale. Tra questi c’è il noto Preondactylus che, come indica il nome stesso, è stato rinvenuto nei pressi del paese di Preone.
Come afferma il ricercatore autore dello studio: “Questa scoperta è un’ulteriore conferma della ricchezza naturalistica delle montagne friulane e di quanto rimane ancora da scoprire nelle rocce che le formano”.