Le tigri sono tra le specie più a rischio di estinzione: la loro popolazione supera oggi di poco i 3000 esemplari, circa il 7% della popolazione originaria. Delle 8 sottospecie viventi nel secolo scorso ne rimangono 5, di cui una solo in cattività. E gli sforzi per la loro salvaguardia non hanno dato i risultati previsti. Ora una speranza arriva dalla genetica.
Le tigri (Panthera tigris), essendo grandi carnivori, sono al vertice della catena alimentare e hanno un forte impatto su tutte le relazioni ecologiche delle varie comunità biologiche. Storicamente vivevano in un’ampia fascia del pianeta che si estendeva oltre 70 gradi di latitudine e 100 gradi di longitudine includendo più di trenta paesi, dall’Armenia all’Indonesia alla Russia all’India al Nepal, e una incredibile varietà di ambienti: taiga, foreste, giungle tropicali, praterie, mangrovie… Oggi le tigri si sono ridotte del 93% a causa dell’impatto antropico: distruzione dell’ambiente, caccia, utiizzo a scopi farmaceutici ecc.
Il sub continente indiano ospita circa 2000 tigri, cioè il 60% degli esemplari sopravvissuti, su un territorio che corrisponde a solo 8-25% dell’habitat globale a disposizione.
Dall’analisi del DNA di 73 tigri provenienti da 28 riserve localizzate in diverse regioni del subcontinente indiano, Samrat Mondol del National Centre for Biological Sciences di Bangalore, K. Ullas Karanth del Wildlife Conservation Society di New York e Uma Ramakrishnan del Centre for Wildlife Studies di Bangalore hanno scoperto che il patrimonio genetico delle tigri indiane corrisponde a più della metà della diversità genetica globale di tutta la specie.
Questa grande varietà genetica permette di concludere che nel passato la popolazione di tigri nell’India peninsulare a sud del Gange doveva essere di circa 58.000 esemplari. Sembra inoltre che la popolazione si sia improvvisamente e drasticamente ridotta circa 200 anni fa, molto probabilmente in seguito a interventi umani, cosa che è coerente con i dati storici.
A conclusioni simili era arrivato un altro studio di Oliver A. Ryder che lavora al San Diego Zoo’s Institute for Conservation Research, in California, secondo il quale la popolazione di tigri in India rappresenta la maggiore riserva di diversità genetica dell’intera specie.
In conclusione, il continente indiano è probabilmente la chiave, sia dal punto di vista ecologico che genetico, per ogni azione di recupero e conservazione di questi splendidi animali.
Lo studio è stato pubblicato su PloS Genetics del 14 agosto 2009.
Nota: il titolo è l’inizio della famosa poesia di William Blake, Tiger.