Per difendersi dagli assalti dei maschi, le femmine di anatra muta hanno evoluto una particolare strategia… anatomica.
CRONACA -È una vera e propria guerra tra i sessi quella che, evolutivamente parlando, si svolge tra i maschi e le femmine di anatra muta. Sulla spinta di esigenze opposte – copulare il più possibile i primi e difendersi da assalti (e da fecondazioni) indesiderati le seconde – i due sessi hanno evoluto nel tempo strategie contrastanti e curiose, per la prima volta indagate a fondo da un gruppo di ricercatori dell’Università di Yale, che hanno appena pubblicato i loro risultati sulla rivista Proceedings of the Royal Society.
Partiamo dai maschi: in genere, gli uccelli non hanno pene, ma gli esemplari di Cairina moschata (questo il nome scientifico dell’anatra muta) costituiscono una straordinaria eccezione, visto che ne possiedono uno flessibile avvolto a spirale in senso antiorario, ed estensibile fino a 20 cm di lunghezza. Una tale caratteristica anatomica si associa a un comportamento piuttosto aggressivo, con i maschi che spesso obbligano le femmine a copulazioni forzate. Per capire meglio come “funziona” questo organo riproduttivo, i ricercatori, guidati dalla biologa evoluzionista Patricia Brennan, ne hanno documentato l’erezione con un video, scoprendo un processo che hanno definito “esplosivo”: in media, un’erezione completa avviene in 0,36 secondi, a una velocità di 1,6 metri al secondo. A queste velocità, per una femmina “aggredita” sarebbe davvero difficile riuscire a sfuggire alla penetrazione e alla fecondazione. A meno che…
A meno che anche la femmina non abbia evoluto qualche strategia in grado di frenare il dirompente desiderio maschile. “Abbiamo osservato che nelle femmine di anatra muta la vagina ha un forma anatomica molto particolare: una specie di sacco convoluto e ramificato, dotato anche di ‘vicoli ciechi’ e con un avvolgimento a spirale in senso orario, cioè in senso contrario a quello del pene”, spiega Brennan. Per capire se questa speciale anatomia in qualche modo possa ostacolare la penetrazione, i ricercatori hanno fatto copulare maschi di anatra con provette di vetro di varia forma: un semplice tubo diritto, un tubo a spirale avvolto in senso antiorario (come il pene) e un tubo a spirale avvolto in senso orario (come la vagina). “Nei primi due casi l’erezione e la penetrazione sono avvenute perfettamente, senza alcuna difficoltà, mentre nell’ultimo caso sono state molto più lente e difficoltose”, racconta la biologa.
Insomma, di fronte alla particolare anatomia “d’attacco” dei maschi, le femmine hanno risposto con un’altrettanto particolare anatomia “di difesa”: un chiaro esempio di quello che gli esperti chiamano coevoluzione. A questo punto, però, sorge un dubbio: in mezzo a tutte queste circonvoluzioni, come può avvenire un normale rapporto qualora la femmina sia consenziente? Semplice: quando sono ricettive, le femmine assumono una posizione particolare e facilitano il passaggio del pene con contrazioni e rilassamenti ripetuti della muscolatura genitale.