LA VOCE DEL MASTER – Comincia con l’emergenza in Messico e finisce (almeno per ora) con le polemiche sugli acquisti dei vaccini. È la storia dell’influenza A H1N1, che a fasi alterne ha occupato un posto di primo piano nella cronaca dell’ultimo anno.
Paura, emergenza sanitaria, file al pronto soccorso, hanno ceduto il posto a dubbi, scetticismo e accuse. In gennaio il Codacons ha avviato una class action per chiedere l’immediata risoluzione del contratto per la fornitura di vaccini tra il governo e le industrie farmaceutiche. In Francia – la notizia è di qualche giorno fa – 22 sindaci hanno chiesto allo stato il rimborso delle spese sostenute per la vaccinazione.
Nel frattempo, nonostante l’Oms non abbia ancora dichiarato ufficialmente superata la fase 6 della pandemia, i vaccini in eccesso vengono inviati nei paesi in via di sviluppo.
Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) è probabile che il virus si diffonderà a bassi livelli durante la primavera e l’estate, per poi tornare a essere dominante con la nuova stagione influenzale. Bisognerà quindi attendere l’autunno per verificare se si aprirà o meno un nuovo capitolo nella storia della prima pandemia del ventunesimo secolo.
