CRONACA

Più tatto per le femmine

Le donne superano i maschi nella percezione tattile. Ma solo perché hanno le mani più piccole

NOTIZIE – Credevo che come donna il mio tatto (proprio in termini sensoriali) fosse migliore (in media) di quello di qualsiasi uomo, ma oggi scopro che probabilmente non è così. Come donna dalle mani grandi infatti il mio vantaggio si riduce notevolmente. Se infatti numerosi studi dimostrano che le donne sono nettamente più abili degli uomini nel percepire i dettagli di una superficie con le dita, oggi Ryan Peters, della McMAster University, in Canada, ha dimostrato che questa superiorità dipende semplicemente dalla dimensione delle dita.

Peters e colleghi hanno testato circa un centinaio di volontari (metà maschie e metà femmine) con un test di acuità spaziale tattile passiva (il dito stava fermo e l’oggetto veniva mosso sulla pelle). Come nei lavori precedenti i ricercatori hanno registrato un vantaggio al femminile, del tutto comparabile ai dati in letteratura. Quando però nell’analisi Peters e colleghi hanno controllato i fattori “sesso” e “dimensione” delle dita, hanno ossservato che solo il secondo era in grado di predire la performance tattile. Peters e colleghi hanno concluso che non è il sesso a migliorare l’acuità tattile, ma la dimensione delle mani. Le donne in media hanno delle mani più piccole degli uomini e così si spiegano i risultati degli esperimenti precedenti.

Ma perché mani più piccole sono più sensibili? Osservando le scannerizzazioni delle dita dei partecipanti Peter ha notato una maggiore densità di pori sudoripari sulle dita più piccole (in pratica il numero assoluto di pori su qualsiasi dito è più o meno lo stesso, quando però la superficie è minore i pori risultano più “impacchettati”). La densità delle cellule sudoripare è un correlato della densità dei corpuscoli di Merkel, delle strutture per la percezione tattile. Le dita più piccole avrebbero una densità maggiore di queste strutture e per questo motivo sarebbero più sensibili.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.