Ma anche i rinoceronti pelosi, le renne e altre bestie nordiche pascolavano nelle pianure iberiche di 150.000 anni fa. È quanto concluso dopo uno studio comprensivo di tutti i reperti fossili della penisola.
I ricercatori dell’Università di Oviedo e dell’Università Complutense di Madrid hanno ricostruito il paleoclima della penisola iberica di circa 150.000 anni fa usando la distribuzione isotopica dell’ossigeno del ghiaccio della Groenlandia.
La fauna tipica di climi freddi è documentata da una serie di reperti fossili trovati in 72 siti diversi, la maggior parte dei quali nel nord della penisola, che testimoniano la presenza di mammuth lanosi (Mammuthus primigenius), rinoceronti lanosi (Coelodonta antiquitatis), renne (Rangifer tarandus), e meno frequentemente anche ghiottoni (Gulo gulo), volpi artiche (Alopex lagopus), buoi muschiati (Ovibos moschatus) e saighe, delle specie di antilopi (Saiga tatarica).
Questa fauna arrivò nella penisola iberica quando le condizioni ambientali del centro e del nord Europa erano talmente estreme che gli animali furono costretti a migrare a latitudini più basse per poter sopravvivere. Questo capitò circa 150.000 anni fa. Quando la temperatura aumentò su tutto il pianeta, questi animali scomparvero dalla penisola. I reperti più recenti risalgono a circa 10.000 anni fa che corrisponde alla fine delle glaciazioni.
Alcuni animali migrarono di nuovo verso nord, come le renne e le volpi artiche dove si trovano ancora oggi. Altri ebbero una sorte meno fortunata e si estinsero, come il mammuth lanoso.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Quaternary International (2010; 212 (2): 120 DOI: 10.1016/j.quaint.2009.02.029)