CRONACAVIAGGI

I geni del gusto

La nostra capacità di percepire certi sapori e di apprezzare certe pietanze dipendono anche dai geni. Questa stretta relazione tra genetica e preferenze è stata confermata dai primi risultati del progetto MarcoPolo2010 presentati in questi giorni, a un mese dal rientro della spedizione lungo la Via della Seta.

NOTIZIE – Dopo due mesi di viaggio per campionare le popolazioni che vivono isolate nei paesi attraversati dalla leggendaria Via della Seta, 14.000 chilometri di strade spesso impervie, 22 comunità, 700 campionamenti e migliaia di test, i genetisti del Laboratorio di Genetica Medica dell’Ospedale Burlo Garofolo e del Consorzio di Biomedicina Molecolare di Trieste hanno presentato i primi risultati.

Riguardano la capacità di percepire l’amaro, le preferenze alimentari e la percezione cromatica, olfattiva e acustica, tutti fattori che sono determinati sia per via genetica che da fattori ambientali e culturali. Per quanto riguarda la percezione dell’amaro, “le prime elaborazioni – spiega Paolo Gasparini, responsabile scientifico del progetto – confermano le nostre sensazioni sul campo: dall’Azerbaijan in poi, si riscontra una percentuale molto alta di persone che risultano supertaster al test dell’amaro, ovvero che percepiscono il gusto amaro in maniera molto forte. Questo tipo di test riguarda i geni coinvolti nel gusto, dai quali dipendono le nostre preferenze alimentari. Nel Pamir, per esempio, abbiamo registrato una percentuale di supertaster del 37%, altissima se si considera che il dato medio registrato in Europa si aggira tra il 7% ed il 15%. Questo potrebbe spiegare perché quelle popolazioni prediligano una cucina in cui sono dominanti i sapori dolci”.

Il dettaglio è illustrato dal grafico qui sotto:

Questi dati sull’amaro possono venire confrontati con le preferenze alimentari. Alle persone delle comunità di Terra Madre incontrate durante la spedizione, tutte entusiaste di partecipare al progetto, è stato chiesto di valutare ottanta diversi cibi che venivano mostrati in fotografia per evitare problemi di incomprensione linguistica.

Anche per la percezione di suoni e degli odori ci sono già le prime analisi, che mostrano una variabilità man mano che ci si muove da ovest verso est.

I genetisti stanno ancora lavorando, e ci vorranno mesi per avere il quadro completo, all’estrazione e all’analisi del DNA dai campioni di saliva che sono stati prelevati durante il viaggio e spediti via via a Trieste.

MarcoPolo2010 è un progetto di ricerca di IRCCS Burlo Garofolo, Sissa Medialab e Fondazione Terra Madre: tra luglio e settembre 2010, un gruppo di ricercatori in genetica, accompagnati da fotografi, videoperatori e giornalisti, ha percorso alcuni tratti della Via della Seta, dalla Georgia alla Cina. Lungo il percorso, i viaggiatori hanno incontrato le comunità di Terra Madre per effettuare test del DNA e altri campionamenti. Tutta l’impresa, dagli aspetti di progettazione scientifica alla spedizione vera e propria e alle successive analisi, viene svolta sotto gli occhi del pubblico: un’importante ricerca scientifica si trasforma così in un progetto di comunicazione della scienza partecipativo e coinvolgente.

Le conoscenze che verranno acquisite dal progetto MarcoPolo2010 nel campo della genetica umana e della storia delle popolazioni, combinate con le informazioni su dieta, preferenze, gusto, geni e stile di vita, faciliteranno, auspicabilmente, la prevenzione di gravi e frequenti patologie alimentari legate all’alimentazione come l’obesità o il diabete.

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