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FUTURO - A meno che non siate vicini alle posizioni del Vicepresidente del CNR in materia di biologia, potrebbe esservi capitato di soffermarvi a osservare un animale o una pianta, o anche un fungo e chiedervi: <> È una domanda tanto semplice quanto profonda, ma per una risposta accurata l’unica strada è cercare informazioni sulla stampa specialistica, compito che, nonostante Internet, non è certo immediato.

Gli “Sherlock Holmes” della paleontologia

NOTIZIE - Quante cose si possono scoprire da un’impronta? Parecchie, anche se è vecchia di milioni di anni. Marco Avanzini e gli altri ricercatori del Museo Tridentino partendo da tre orme fossili scoperte di recente in una galleria nel Monte Buso (massiccio del Pasubio) hanno confermato quello che fino ad oggi era solo un sospetto: nel Giurassico l’area che oggi vede svettare le maestose cime dell’arco alpino non era mare aperto, più probabilmente si trattava di terra emersa dove i Dilofosauri (gli autori delle impronte), dinosauri carnivori di 7-8 metri di lunghezza, camminavano all’asciutto. E non basta: a differenza di quanto si credeva la piattaforma continentale sulla quale sorge oggi Tento non era connessa alla piattaforma africana, ma a quella eurasiatica.

Il mistero delle uova del cuculo

NOTIZIE - I ricercatori hanno scoperto come fanno le uova di cuculo a schiudersi in anticipo rispetto a quelle degli ignari uccellini che se le trovano nel loro nido: la femmina le tiene in incubazione per un giorno.

Epidemia su Twitter e paradossi dell’amicizia

NOTIZIE - Il fattaccio di ieri su Twitter (link al post) mi ha costretto a notare la coincidenza con la pubblicazione pochi giorni fa su PLoS one fa di uno studio il cui oggetto è “come i social network predicono le epidemie”. Andiamo con ordine (per chi non fosse del tutto informato sui fatti): ieri Twitter (link), il social network di microblogging, diffusissimo da noi ma soprattutto nel mondo anglosassone, è andato in tilt. In un interessante articolo sul Guardian (link) - che vi consiglio di leggere -, Martin Robbins paragona l’evento a una pandemia (“una nuova forma di vita artificiale di tipo sfuggente è nata” scrive sulle pagine del quotidiano anglosassone). Vi riassumo brevemente la spiegazione di Robbins: qualche astuto hacker ha trovato un baco nel codice del sito e ci ha inserito poche righe di JavaScript (un linguaggio di programmazione). I pezzetti di codice inserito facevano in modo che ogni volta che un utente passava col mouse in certe aree dello schermo (inizialmente le semplici parole scritte dei “tweet” – i post di Twitter) partiva automaticamente un “retweet”, cioè il link veniva automaticamente ripostato. Questa azione replicava i pezzetti di codice pirata, diffondendoli nelle varie (infinite) pagine del servizio (quelle dei singoli utenti). L’analogia con la diffusione virale non si ferma qui, perché i pezzetti di codice, proprio come i virus reali, evolvevano (tendenzialmente allargando l’area di schermo in grado di provocare il retweet).

La notte dei ricercatori

NOTIZIE - Venerdì 24 settembre in molte città europee e italiane i ricercatori di tutte le discipline scendono in piazza per mostrare lo stato della scienza. Mostre, eventi, conferenze, esperimenti, laboratori, giochi e faccia-a-faccia con i ricercatori stessi animeranno la giornata fino a notte inoltrata.

Batteri buoni per le api

Ma anche per piante, monumenti e in futuro chissà... Uno spin-off dell'Università di Milano propone l'uso di microbi per risolvere problemi agro-ambientali, e non solo. Il primo prodotto? Un probiotico per l'alveare.

Niles Eldredge: “Uomo? Questione di fortuna”

CRONACA - Domenica 19 settembre il paleontologo Niles Eldredge è intervenuto al Festival della Filosofia di Modena, quest'anno dedicato al tema della "fortuna". La presenza di Eldredge, che assieme al celebre collega e amico Stephen Jay Gould (1941-2002) ha formulato e popolarizzato il modello degli Equilibri Punteggiati, non poteva essere più appropriata

O tempora, o more!

Se vi andava, dicevo a metà agosto, c’era da firmare l’appello al presidente Medvedev per fermare le ruspe che minacciavano...

Archea chi?

NOTIZIE - Un articolo recentemente pubblicato su Environmental Biology può essere l’occasione per parlare di alcuni illustri sconosciuti della biologia: gli archei. (Micro)biologi a parte, alzi la mano chi sa davvero cos’è un archea. In genere la tendenza è di associarli ai batteri. È vero entrambi sono esseri viventi procarioti (le cellule che li compongono non hanno un nucleo ben definito e circoscritto, a differenza di noi eucarioti) ma le similitudini si fermano qui. La differenza che passa fra un metanococco (un archea) e il batterio della salmonella, (almeno dal punto di vista del DNA) è la stessa che passa fra quest’ultimo e una tigre. Fra i microbiologi c’è chi addirittura si lamenta dell’uso del termine improprio archeobatteri (una volta realmente usato, ma dalla classificazione tripartita dei domini della vita proposta nel 1990 da Carl Woese, il concetto è stato depennato). Tra parentesi gli archea, a differenza dei batteri, non hanno alcun effetto sulla nostra salute (anche se possono provocare flatulenze)
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