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Virus a Venezia: sesta edizione di The Future of Science

SALUTE - Ha aperto ufficialmente i lavori ieri sera la VI edizione di The Future Of Science, la conferenza internazionale organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi e dalla Fondazione Silvio Tronchetti Provera che dal 2005 si svolge nel prestigioso contesto dell'isola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Cini. Il tema di quest'anno, "Virus: nemico invisibile", è quanto mai caldo, viste le ricadute che ogni allarme legato a temute o reali pandemie ha sulla società. Lo ricordano bene gli allevatori di polli e altri volatili durante l'allarme aviaria di qualche anno fa e i media che si sono fatti prendere dal panico quando lo scorso inverno l'allerta pandemico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha toccato il valore massimo a causa della diffusione del virus A/H1N1.

Pagella accademica, II puntata

ESTERI - Come l'anno scorso, l'Italia non ha alcuna università nei primi duecento posti, a differenza di Sudafrica, Turchia ed Egitto. Nessuna sorpresa per quanto riguarda le top 20: 1 Harvard University (United States) 96.1 2 California Institute of Technology (United States) 96.0 3 Massachusetts Institute of Technology (United States) 95.6 4 Stanford University (United States) 94.3 5 Princeton University (United States) 94.2 6 University of Cambridge (United Kingdom) 91.2 6 University of Oxford (United Kingdom) 91.2 8 University of California Berkeley (United States) 91.1 9 Imperial College London (United Kingdom) 90.6...

Vale la pena di salvare gli unicorni?

NOTIZIE - L’avvistamento di esemplari di animali rarissimi e bizzarri (i media di solito usano richiami mitologici, dallo yeti all’unicorno, come in questo caso) negli ultimi tempi risveglia in me un senso di pietà. Le immagini che vengono diffuse ritraggono spesso animali in fin di vita. Se il caso precedente è da archiviare nella categoria bufale, l’ultimo avvistamento invece si riferisce a una specie reale e “gravemente minacciata”. È infatti di qualche giorno fa la notizia del primo avvistamento confermato degli ultimi dieci anni di un esemplare di saola (Pseudoryx nghetinhensis), un animale davvero rarissimo che vive sul confine fra Laos e Vietnam. Nonostante l’animale abbia due corni, viene definito l’unicorno asiatico. Teorie adudaci si spingono persino a ipotizzare che proprio il saola – che qualcuno, senza prova alcuna, pensa abbia vissuto anche in Cina, in epoca preistoria - è il responsabile della vasta mitologia cinese sugli unicorni.

AAA VOLONTARI CERCASI

I progetti di calcolo distribuito basati su contributi volontari stanno cambiando il volto della ricerca scientifica. In queste reti di...

L’antica Spagna dei mammuth

NOTIZIE - Ma anche i rinoceronti pelosi, le renne e altre bestie nordiche pascolavano nelle pianure iberiche di 150.000 anni fa. È quanto concluso dopo uno studio comprensivo di tutti i reperti fossili della penisola

Sniffare la vita

NOTIZIE - Curiosity Rover, il robot che verrà spedito su Marte nel 2012, sarà equipaggiato con un rilevatore di alito pesante e flatulenze. La vita puzza, e se se ne vuole trovare qualche traccia sul Pianeta Rosso un naso sensibile al metilmercaptano, può rivelarsi un prezioso alleato. Sulla Terra la sostanza viene infatti prodotta in grandi quantità dai batteri (alcuni di questi vivono nell’organismo umano provocando certe tipiche puzze)

Tra navi e cetacei ora c’è REPCET

AMBIENTE - Si chiama REPCET (Repérage en temps-réel des cétacés) ed è un sistema informatico creato per ridurre le collisioni tra navi e grandi cetacei e per studiarne gli spostamenti. Come funziona ? Semplice: l’avvistamento di un grande cetaceo viene trasmesso ad un server sulla terraferma dal personale di guardia delle navi. I dati raccolti sono elaborati dal server e inviati nuovamente alle imbarcazioni dotate del REPCET in forma cartografica, generando un allarme che aiuta il personale di bordo ad anticipare le potenziali collisioni e modificare velocità e direzione di spostamento della nave. Così facendo si evitano le zone in cui è alto il rischio di ‘incappare’ nell’animale.

106 giorni, e Marte è ancora lontana

NOTIZIE - Provate a immaginare: Romain Charles e Diego Urbina (i membri ESA dell’equipaggio) e i loro colleghi della missione Mars500 sono stati sigillati dentro la navicella il 3 giugno di quest’anno e dal 14 dello stesso mese viaggiano tranquillamente in direzione Marte. Fino a oggi fanno ben 106 giorni di permanenza nel razzo, ma ce ne vorranno ancora più di altri 400 prima rientrare a casa. L’atterraggio su Marte è infatti previsto per il 10 febbraio 2011 e il rientro sulla Terra (l’attesissimo “splashdown”) dovrebbe avvenire all’inizio di novembre.

La soluzione al 6%

IL CORRIERE DELLA SERRA - Nel 1910 l'Impero britannico aveva spedito in India i suoi zoologi a censire le tigri, e ne avevano contate 40.000 circa. Un secolo dopo ne restano meno di 1.400. Nel 2008 Robert Zoellick, il presidente della Banca Mondiale, ha chiesto ai 13 paesi che ancora ne hanno qualcuna, ai paesi donatori, alle organizzazioni per la protezione dell'ambiente e per la conservazione delle specie di studiare rimedi prima del vertice, e una volta riuniti, di decidere misure per evitare "l'impensabile": la scomparsa definitiva delle ultime popolazioni in libertà.
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