Un film di denuncia sullo stato dell’ambiente italiano che parte dalla Rete.
WEB & NEW MEDIA – Il titolo, Itali@ambiente, è stato stabilito con un’apposita votazione e da quella @ è subito chiaro a tutti che Internet c’entra qualcosa. L’idea è partita dal geologo Mario Tozzi: un film corale sull’ambiente in cui sono gli stessi cittadini a fare da registi, sceneggiatori e cineoperatori. Una formula che potrebbe rivelarsi vincente visto che Life in a Day, il film-documentario prodotto da Ridley Scott e che è interamente prodotto con materiale caricato dagli utenti di Youtube, è già diventato un cult.
Si potrebbe dire che l’operazione segue il motto Think globally, act locally: pensa globale e agisci locale, cioè se vuoi difendere l’ambiente parti dal territorio.
Il Manifesto del film nomina 10 tematiche da trattare:
1. consumo di territorio: ogni anno l’Italia ne brucia 250.000 ettari, come nessun altro in Europa;
2. perdita di habitat e biodiversità: l’Italia è il paese europeo a massima biodiversità
3. fiumi e laghi perduti: le acque dolci sono in grave stato di disagio, più di quelle marine
4. perdita delle coste e delle spiagge: il problema dell’erosione marina
5. perdita delle foreste e riforestazione
6. traffico urbano
7. desertificazione e perdita di suoli
8. cave e miniere
9. impianti industriali
10. rifiuti
Ma come si fa un film con centinaia di autori? Nel caso di Life in a Day, gli utenti avevano 24 ore di tempo (24 luglio 2010, tra le 00-1 e le 23.59) per inviare il loro contributo (tema: un assaggio della propria quotidianità) e successivamente la selezione, il montaggio e la regia “complessiva” è passata nelle mani dei professionisti.
AvoiComunicare, l’azienda che si è fatta carico del progetto ha invece deciso di affidarsi a un sito wiki per l’occasione, cioè l’organizzazione dei contributi (video, sceneggiature, proposte) è centralizzata in un’unico sito che è una sorta di Wikipedia personalizzabile. Video, immagini e documenti dei più diffusi formati si vanno archiviando, come pure le prime idee per amalgamare il tutto. Mario Tozzi, geologo e divulgatore noto per la trasmissione Gaia – il pianeta che vive, supervisionerà gli aspetti scientifici e molto probabilmente il prodotto finale si reggerà sulla sua narrazione.
I primi file inviati sono in evidenza nella pagina di upload ed è chiaro che non sarà un lavoro facile dare omogeneità al prodotto e allo stesso tempo mantenerne la coralità: i video sono molto diversi, sia come tecniche che come stile ma già in queste fasi embrionali il progetto si dimostra piuttosto interessante, visto che i contributi denunciano situazioni gravi che, in un modo o nell’altro, stanno ricevendo pubblicità. Tra i vari casi, discariche abusive, inquinamento da metalli pesanti, cementificazione.
Per partecipare e cominciare da subito a collaborare è sufficiente registrarsi e seguire le linee guida generali del wiki, ma per il momento non ci sono, comprensibilmente, previsioni sulla data di distribuzione del prodotto finito, naturalmente via Web.