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CULTURA

Surviving Progress

https://www.youtube.com/watch?v=6IAs3tMZneM CULTURA - Che cos’è il progresso? Attorno a questa domanda si sviluppa il documentario canadese Surviving Progress di Mathieu...

OggiScienza TV – La Piave

Cinquant'anni dopo la tragedia del Vajont e alla vigilia del centenario della Prima Guerra Mondiale esce il film-documentario "La Piave. Racconto di un fiume" che ritrae i mille volti di questa grande via d'acqua tra un passato storico e un presente emblematico dello sfruttamento selvaggio dei fiumi in Italia, senza dimenticare le persone che con esso hanno un rapporto ancora forte e viscerale. Ne paliamo con la giornalista Elisa Cozzarini, 35 anni, specializzata in tematiche sociali e ambientali, che ha scritto e diretto il film. "La Piave. Racconto di un fiume", scritto e diretto da Elisa Cozzarini e prodotto dalla Sunfilms di Christian Canderan. Per informazioni: sunfilms@sunfilms.net

OggiScienza TV – Salto di Quirra: l’invisibile e l’impossibile

"Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l'invisibile e l'impossibile: l'invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l'impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato." È così che viene presentato Materia Oscura, il film-documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, proiettato nei giorni scorsi nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta.
AMBIENTE

God save the green

Dopo il grande successo al festival internazionale This human world di Vienna, in queste settimane sta girando le principali città d'Italia e sarà presto presentato in Canada, Svezia, Germania, Francia, Estonia e altri paesi. Si tratta di God Save the Green, nuovo documentario ambientale, prodotto in Italia nel 2012.

Dialoghi sul documentario

Intervista a Piero Angela e Carlo Alberto Pinelli JEKYLL - Cominciano le note dell'aria sulla quarta corda di Bach, appare la...

Il vaso di Pandora nucleare: “Into eternity”

NOTIZIE - E se la fine del mondo (o almeno in grave disastro in grado di rendere inabitabile una vasta porzione del nostro pianeta per centinaia di migliaia di anni, almeno) fosse nelle mani di un archeologo? Immaginiamolo mentre scopre un luogo sigillato - molto sigillato – che mostra i segni di una civiltà antica, molto avanzata, segni evidenti di tecnologia. Dei simboli sono posti all’entrata di quello che si può considerare un monumento, nascosto nelle viscere della terra, celato accuratamente. Prezioso o pericoloso? I simboli incisi sull’entrata sono misteriosi. Andranno decifrati. Ma intanto, cosa fare? Sicuramente l’archeologo tenterà di usare ogni mezzo tecnologico a disposizione per capire cosa è nascosto li dentro, ma la natura del luogo è talmente aliena che non sa nemmeno cosa cercare. Cosa farà alla fine? Lo aprirà, o si terrà a distanza, lasciando che venga dimenticato per altre decine di migliaia di anni?
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