CRONACA

Novità da Ötzi

NOTIZIE – Le analisi sulla mummia dell’uomo di Similaun si moltiplicano e gli scienziati ricostruiscono nel dettaglio le sue ultime ore di vita, le abitudini e l’aspetto fisico (e molto sta ancora per essere svelato). L’altro ieri a San Diego in California si è tenuto il settimo Congresso Mondiale sulle Mummie e naturalmente Ötzi l’ha fatta da padrone.

Per chi già non lo sapesse (ma potete anche leggere degli approfondimenti qui, qui e qui) Ötzi è la mummia di un uomo vissuto circa 5200 anni fa, ritrovata sulle alpi nei pressi di Bolzano nel 1991 (conservata al Museo Archeologico dell’Alto Adige). Studiatissima, in tutti questi anni ha fornito importanti indicazioni sulla vita degli uomini nel neolitico. Oggi con le moderne tecniche di imaging e di analisi genetica sta rivelando dettagli sempre più precisi. Già si sapeva che Ötzi è morto poco dopo aver consumato il suo ultimo pasto (assassinato con una freccia alle spalle) ma ora la scena si delinea con una precisione mai raggiunta in precedenza. Dopo aver riesaminato una TAC eseguita sulla mummia, il microbiolo Frank Maixner, dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman di Bolzano, e colleghi hanno individuato per la prima volta lo stomaco di Ötzi, che era finora sfuggito in quanto l’organo si era spostato in una posizione diversa da quella normale. Una volta trovato lo stomaco è stato facile prelevare dei campioni del suo contentuo e analizzarli (era infatti pieno…). A quanto pare, l’ultimo pranzo di Otzi è stata carne di stambecco, un animale tipico nella zona alpina, anche all’epoca del nostro Iceman.

Altri particolari sono emersi durante il meeting californiano. Frank Ruhli, dell’Università di Zurigo, ha esaminato la dentatura della mummia. Grazie alla ricostruzione 3D Ruhli ha stabilito che Otzi ha una lesione da corpo contundente a due denti, forse per via di un colpo ricevuto al viso un certo numero di giorni prima della morte. Inoltre soffriva di carie e di una malattia periodontale. Le carie sono interessanti perché confermano che nella dieta di Otzi erano compresi anche i carboidrati, che provocano il proliferare dei batteri in bocca e dunque la carie.

Il sequenziamenrto del genoma di Ötzi (ricavato nonostante la frammentazione del DNA nei campioni) ha già rivelato nuove sorprese (anche se in questa sede sono stati resi pubblici solo alcuni risultati preliminari). Gli occhi di Ötzi erano marroni, spiega Angela Graefen dell’Istituto di Bolzano, a differenza di quanto si era voluto credere fino ad oggi. Su questo fronte (quello del DNA della mummia) è probabile che si avranno maggiori dati nel corso dei prossimi mesi.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.