LA VOCE DEL MASTER

Escherichia coli, Luglio 2011

Da fine Maggio il batterio Escherichia coli, il batterio killer, ci minaccia da oltre frontiera. Luglio 2011, qual è la situazione in Germania e da noi?

LA VOCE DEL MASTER – L’ultimo aggiornamento sullo stato della diffusione dell’infezione da Escherichia coli è del 7 Luglio scorso, pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della salute. In Italia in cui i controlli sugli alimenti sono costanti e precisi secondo la legge HACCP, non ci sono stati casi di infezione e “non ha senso rinunciare a frutta e verdura. Basta seguire le normali regole di igiene” ribasce il Ministro della salute Ferruccio Fazio che ribadisce che infondati allarmismi porterebbero a seri problemi per i produttori agricoli alimentari e per l’economia del Paese.

La dottoressa Cristiana Salvi, portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in un intervista rilasciata al megazine GQ ricorda che i punti fondamentali per tutelarsi da qualsiasi tipo di infezione sono 5, riassunti anche nel sito stesso dell’OMS: 1- lavarsi costantemente le mani e soprattutto dopo essere stati in bagno, ricordandosi che il batterio in questione è un batterio fecale, 2- lavare molto bene i cibi specie se di quelli da mangiare crudi e rimuovere la buccia quando è possibile, 3- preferire gli alimenti cotti e in ogni caso tenere separati alimenti cotti da quelli crudi per evitare un passaggio di impurità, 4- conservare gli alimenti ad un temperatura corretta, sotto i 4 gradi, condizione sfavorevole per la proliferazione di organismi dannosi e 5- non consumare gli alimenti dopo la data di scadenza.

Mettere in atto queste misure di sicurezza igienica è buona norma da seguire in ogni momento ma è solo quando succedono casi di contaminazione come quello in Germania che se ne ricorda l’efficacia.

Escherichia coli è un batterio che normalmente si trova nei nostri intestini e che facilmente sopravvive in sostanza organiche digerite, come le feci. Il batterio in questione è un ceppo più pericoloso poiché secerne una tossina che provoca problemi di diarrea e disidratazione, e molto più raramente casi di insufficienza renale acuta a causa della quale molto spesso è necessario ricorrere alla dialisi. Del meccanismo patologico del batterio ne abbiamo parlato qui. In Germania i morti sono 40, ma molti sono ancora gli infetti.

“Inizialmente imputata la causa della diffusione a cetrioli spagnoli contaminati, a oggi si sostiene che la fonte di tale infezione possano essere germogli di semi (soia, fagioli, barbabietole …) fatti crescere in condizioni “biologiche” utilizzando escrementi che poi non sono stati rimossi con un lavaggio adeguato” così riassume Fabrizio Pregliasco, Virologo Università degli Studi di Milano ricordando che “il contagio primario è avvenuto entrando in contatto con i vegetali infetti, il contagio secondario e la diffusione è stato causato anche da discutibili norme igieniche del singolo cittadino”.

La cura utilizzata per risanare i più di 3000 infetti contati in Germania, non è quella antibiotica e non perché il batterio ne sia resistente ma semplicemente perché uccidendo il batterio “rompendolo” questo libererebbe ancora più tossina, aggravando la situazione. La tossina quindi viene rimossa tramite dialisi, sostituendo cioè il liquido renale contaminato con liquido ripulito mentre il batterio viene naturalmente eliminato tramite defecazione.

La situazione è sottocontrollo ma ancora si cerca di fare luce sulla reale fonte di contagio. Studi congiunti tra Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC ) indicano che una partita di germogli di fieno greco proveniente dall’Egitto possa essere il collegamento più probabile fra i casi registrati in Francia e il precedente focolaio in Germania.

Il 6 luglio 2011 la Commissione Europea ha disposto il blocco dell’importazione dall’Egitto di semi di fieno greco e altri semi e ortaggi fino al 31 ottobre 2011.

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