POLITICA

Eticamente impossibile

POLITICA – Un anno fa, Susan Reverby presentava a una conferenza la storia degli esperimenti condotti da medici americani in Guatemala tra il 1946 e il 1948. Ora esce il rapporto del Comitato presidenziale di bioetica.

Il rapporto Ethically Impossible (1) è la conclusione dell’inchiesta su uno degli esperimenti razzisti sulle malattie sessualmente trasmissibili, commessi tra il 1932 e il 1972 con l’approvazione e sotto la sorveglianza del Servizio sanitario nazionale degli Stati Uniti. Finora il “più infame” era quello di Tuskegee, in Alabama, nel quale i medici seguivano il decorso della malattia in 399 braccianti neri. Per controllarne l’effetto sulla popolazione, donne e neonati inclusi, dopo la scoperta della penicillina non l’hanno usata  per curare le “cavie” e gli altri abitanti della cittadina. Senza il loro consenso.

In parallelo si svolgevano altri esperimenti. Nel 1943 John Cutler – poi professore all’università di Pittsburgh – inoculava la sifilide ai detenuti del penitenziario federale di Terre Haute, Indiana, dei quali aveva chiesto il consenso. Poi si faceva finanziare dai National Institutes of Health e dal Pan American Sanitary Bureau molteplici studi da condurre insieme a Juan Funes, un dirigente della Sanidad Publica del Guatemala. Nella capitale circa 5.000 detenuti, soldati, prostitute, alunni, pazienti anche minorenni dell’Ospedale psichiatrico nazionale vennero reclutati come “volontari” per esami diagnostici del sangue e del midollo spinale. A 1.300 di loro vennero inoculate o trasmesse sessualmente  (2) la sifilide, la gonorrea e l’ulcera venerea. Non resta alcuna traccia di consenso.

Lo scopo, non raggiunto, era di paragonare l’efficacia della penicillina a quella della pomata al mercurio in dotazione ai militari americani e di accertare se, dopo una cura con la penicillina, un paziente poteva essere di nuovo contagiato.

“Pratiche odiose”

Per accelerare le procedure, spesso dolorose, i medici sterilizzavano a fine giornata le siringhe e i bisturi usati per le incisioni del pene o dell’utero prima dell’inoculazione. Nelle tappe successive dimostravano la stessa brutale disinvoltura. E oltre a ogni diritto umano, violavano la deontologia e le regole della propria ricerca senza curarsi di nasconderlo nei resoconti mandati agli enti che li finanziavano.

John Cutler sapeva che erano “pratiche odiose” (così le giudica il rapporto)? Negli anni ’50 fece altri esperimenti sui detenuti, consenzienti, di Sing Sing  e ne pubblicò i risultati menzionando soltanto quelli ottenuti al Terre Haute, quasi si vergognasse di quelli guatemaltechi. Ma nel 1958 divenne Assistant Surgeon General, l’equivalente di vice-Ministro della sanità e responsabile dell’esperimento di Tusgekee, al quale chiamò a collaborare Juan Funes.

“Esposizione normale”

Tutto è cominciato con gli archivi di John Cutler, trovati nel 2009 all’università di Pittsburgh da Susan Reverby, professore di storia delle idee e di studi del genere al Wellesley College, mentre controllava i dati per il libro che stava scrivendo, Examining Tuskegee.

Alla conferenza 2010 dell’Associazione americana di storia della medicina, Susan Reverby aveva presentato Normal Exposure, un’analisi storica poi inoltrata alla Casa Bianca. La segretaria di Stato Hilary Clinton aveva chiesto perdono al Guatemala (come Bill Clinton nel 1994 agli abitanti di Tuskegee) e la collaborazione delle autorità locali nell’inchiesta del Comitato di bioetica. Così sono stati recuperati altri documenti e fotografie, circa 125 mila in tutto. Potrebbero emergerne altri perché è tuttora in corso un’inchiesta in  Guatemala sulla complicità di alti funzionari e membri del governo di Juan José Arévalo.

E oggi?

Susan Reverby dice spesso che se gli esperimenti in Guatemala fossero stati effettuati da aziende private, non si sarebbe mai saputa la verità. Ormai molti esperimenti clinici sono svolti da aziende private nei paesi poveri. E in molti paesi ricchi si può comprare da aziende private anche l’approvazione di una commissione di bioetica.

(1) Lettura nauseante da affrontare solo dopo aver superato quella del comunicato stampa.

(2) Per la trasmissione, le  prostitute infette venivano mandate nelle caserme e nel carcere della capitale.

Foto: John Cutler a Tuskegee.

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