SALUTE

Il fallimento di tutte le diete

SALUTE – Perdere peso non è facile ed è ancora più difficile mantenere gli effetti delle diete e non riacquistare i chili persi dopo poco tempo. E la colpa è degli ormoni. Come è apparso ieri sul New England Journal of Medicine, almeno in parte la colpa del fallimento delle diete va ricercata nei livelli di alcuni ormoni circolanti, che aumentano l’appetito e ci spingono a mangiare di più.

Joseph Proietto della University of Melbourne in Australia ha condotto uno studio su 50 volontari sani, persone in sovrappeso o obese che hanno acconsentito a sottoporsi a una dieta forzata per 10 settimane. A dire il vero uno studio su 50 volontari non chiude definitivamente la discussione, ma i risultati ottenuti offrono interessanti prospettive per proseguire gli studi e sviluppare strategie a lungo termine per prevenire l’aumento di peso.

I 50 volontari per 10 settimane hanno seguito un regime alimentare controllato per perdere circa il 10% del peso corporeo. Al termine del periodo, i 34 soggetti che avevano perso almeno 14 chilogrammi sono stati seguiti dai ricercatori anche nel periodo successivo, in cui era stata loro assegnata una dieta di mantenumento. Ad un anno di distanza gli esami clinici hanno rivelato che i livelli di alcuni ormoni circolanti (leptina, grelina, peptide YY, insulina, amilina) erano ancora alterati, nonostante la dieta fosse stata stabilizzata. I livelli di leptina ad esempio diminuiscono già dopo la perdita di peso iniziale. La leptina agisce a livello del sistema nervoso riducendo lo stimolo della fame e aumentando il consumo calorico, ma ciò che ha sorpreso Proietto e colleghi è che i suoi livelli restano bassi (un terzo più bassi rispetto ai livelli iniziali) anche a un anno di distanza, facilitando un aumento di peso. Allo stesso tempo nei volontari è stato rilevato un aumento della grelina, che agisce aumentando la fame. Il dato che conferma queste osservazioni è che quando il peso torna ai livelli di partenza, anche gli ormoni si riassestano intorno ai valori iniziali.

34 misurazioni sono senz’altro poche, ma i risultati dell’esperimento hanno permesso di ottenere le prime indicazioni sui meccanismi che portano a riacquistare i chili persi nelle diete. I dati pubblicati indicano che esistono più meccanismi compensatori che spingono nella direzione dell’aumento di peso, che persistono per più di un anno dopo il termine della dieta.

E allora non resta che pensare che piuttosto che trovarci a lottare con la bilancia nel tentativo di dimagrire, contrastando l’effetto degli ormoni, ci conviene evitare di ingrassare e mantenere sotto controllo il peso. Insomma, cerchiamo di seguire il detto “prevenire è meglio che curare”.

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