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Scorci delle montagne del Nepal

http://www.flickr.com/photos/oggiscienza/sets/72157626553096064/show/ Alcune immagini dell'Annapurna Sanctuary prese durante un breve trekking fatto a gennaio 2011. In inverno la grande catena himalayana...

Sconsiglio per gli acquisti

L'ossitocina è un ormone che facilita il parto e l'allattamento, detto anche "love molecule" perché la sua abbondanza nel cervello...

Open access: che cosa ne pensano gli scienziati

NOTIZIE - Sono stati presentati i risultati di ampio studio condotto su circa 40.000 scienziati di tutto il mondo: la stragrande maggioranza è molto favorevole a rendere pubblici gratuitamente i risultati della ricerca, ma pochi sono disposti a farlo. Gli ostacoli: il costo e la qualità.

Nuove luci sul C.elegans

CRONACA - Due articoli pubblicati a gennaio sulla rivista Nature Methods hanno presentato una nuova tecnica per studiare le interazioni...

Trovare la rotta “a naso”

NOTIZIE - Secondo una ricerca pubblicata la scorsa settimana sul Journal of Experimental Psychology i piccioni viaggiatori utilizzerebbero l’olfatto per orientarsi in volo e ritovare la strada di casa. Secondo quanto scrivono Anna Gagliardo, dell’Università di Pisa, e colleghi nel cervello dei piccioni ci sarebbero delle vere e proprie mappe olfattive del territorio, che l’animale userebbe per muoversi. Altra particolarità: è principalmente la narice destra a raccogliere l’informazione utile alla navigazione, se infatti viene tappata i piccioni si dimostrano disorientati, cosa che non avviene quando si tappa la destra. Per farci spiegare i dettagli della scoperta abbiamo raggiunto telefonicamente Giorgio Vallortigara, vice-direttore del Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell’Università di Trento, che ha partecipato allo studio

Animali dalla vista corta

MARE - Daltonici. È questo il verdetto espresso dai ricercatori della University of Western Australia e della University of Queensland a seguito dell’analisi delle retine di esemplari di 17 diverse specie diverse di squali. Di questi, solo sette (appartenenti a tre famiglie differenti) risultano possedere recettori dei colori, detti coni, per di più dotati di un solo tipo di fotorecettore sensibile al verde, mentre noi, ad esempio, ne abbiamo tre – rosso, verde e blu. I predatori per eccellenza insomma hanno una visione monocromatica e sarebbero per lo più sensibili a quanto contrasta con il blu dell’acqua. E come se noi tornassimo a guardare la tv in bianco e nero, per capirci.
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