CRONACA – La situazione degli inquinanti in mare derivanti dal naufragio della nave Concordia nei pressi dell’Isola del Giglio al momento appare sotto controllo. Non c’è nessuna emergenza legata alla perdita di detersivo, mentre a breve, anzi, brevissimo, si inizierà ad aspirare il carburante. Tuttavia ci sono altri rischi.
Abbiamo sentito Juri Pittaluga, portavoce del Prefetto Gabrielli, commissario per l’emergenza: “Le attività di rimozione degli idrocarburi dalla nave inizieranno verosimilmente sabato. In questo momento stiamo verificando la messa in opera delle valvole che consentiranno l’aspirazione del carburante”.
In realtà pare che le operazioni possano iniziare anche prima, almeno secondo Luigi Alcaro, responsabile emergenze in mare dell’ISPRA. “È già da due giorni che abbiamo iniziato a individuare le cisterne, a misurare la lamiera e la quantità di carburante presente. Forse le operazioni di pompaggio inizieranno già domani”. Operazioni che non saranno banali. “dureranno ventotto giorni in totale, ma dipende molto dalle condizioni meteo”, ci fa sapere Pittaluga. “È un’operazione che difficilmente si svolgerà in modo continuativo, ma avrà delle pause dovute soprattutto dalle condizioni del mare”.
“Bisogna fare un foro, e si inizierà a prelevare le duemila e trecento tonnellate circa di carburante presente nelle quattro cisterne”, ci spiega Alcaro, che per quanto riguarda l’inquinamento in atto tranquillizza: “La quantità dispersa in mare per ora è trascurabile: sono solo iridescenze, uno strato di pochi micron di idrocarburi sulla superficie, si tratta di pochi litri”.
C’è anche il detersivo, però. “I dati non sono affatto preoccupanti”, dichiara Marco Talluri, dell’ufficio stampa dell’Arpat. “Su alcuni media finora sono usciti dati distorti, c’è stato un fraintendimento. Sono cifre risalenti a quasi una settimana fa. In tarda mattinata pubblicheremo sul nostro sito tutti i dati relativi anche ai detersivi”, continua.
Pittaluga conferma che la zona è circoscritta, e anche Alcaro sembra essere tranquillo: “Per capire quanto detersivo c’è effettivamente dovremo verificare le condizioni dei contenitori, se sono a tenuta stagna e se ci sono perdite (ricordiamo però che sono solubili in acqua)… Al momento però la situazione non è affatto preoccupante”.
Luigi Alcaro fa presente che però ci sono altri potenziali inquinanti, come quelli contenuti negli accumulatori elettrici, per esempio, metalli pesanti come piombo e cadmio. Alcaro conta sul piano di bonifica che la Costa sta elaborando, e spera sia pronto entro la settimana.
“Non bisogna dimenticare poi la nave stessa”, precisa. “Bisognerà rimuoverla, ma non sarà facile, e le vernici stesse sono tossiche. Tagliarla sul posto sarebbe un’operazione molto lunga, bisognerebbe considerarla come ultima possibilità”.
Crediti immagine: superbez, Flickr (CC)