CRONACA – Se dopo aver visto Jurassic Park siete rimasti impressionati dal temibile Velociraptor e magari avete curiosità sulle sue abitudini alimentari, sarete appagati da questa scoperta. È stato infatti possibile analizzare l’ultimo pasto di un Velociraptor vissuto 75 milioni di anni fa grazie ad un osso trovato nel suo apparato digerente. Il risultato? A quanto pare questo feroce predatore non disdegnava pranzi pronti e serviti.
Il fossile del dinosauro in questione è stato ritrovato nel deserto del Gobi nel 1994 ma i risultati dettagliati delle analisi sono apparsi solo ora sulla rivista Palaeogeography, Palaeoclimatology, and Palaeoecology. I ricercatori hanno ritrovato all’interno della cassa toracica del Velociraptor, lì dove si sarebbe trovato lo stomaco, un frammento osseo lungo 75 mm. Le analisi hanno rivelato che si tratta di un osso di Pterosauro, un grosso dinosauro volante con un’apertura alare di più di 2 metri. I ricercatori dell’Università di Dublino, che hanno condotto lo studio insieme ad un team internazionale di studiosi, sembrano non avere dubbi sul fatto che un Velociraptor, non più alto di 50 cm, non potesse attaccare un volatile così grosso. Sembra quindi che il fortunato predatore sia incappato in una carcassa di Pterosauro e ne abbia ricavato un lauto pranzo.
Per i paleontologi la scoperta è di notevole importanza. Si tratta infatti del primo fossile di Velociraptor in cui si sono trovati resti ancora intatti (e analizzabili) del suo pasto. Questo, dicono gli scienziati, è probabilmente dovuto al fatto che il dinosauro è morto poco dopo aver ingerito l’osso. Inoltre, il ritrovamento indica che il Velociraptor, oltre ad essere un feroce predatore, potesse all’occorrenza accontentarsi di fare da “spazzino”. D’altronde, come dire di no a un pranzo piovuto dal cielo?
Crediti immagine: Sjsharktank (Flickr)