CRONACA

Envisat, addio per sempre

CRONACA – Non è bastato l’accorato appello delle sue ammiratrici, lanciato poco meno di un mese fa dalle pagine di Oggiscienza, a riportarlo in vita. Il satellite Envisat, dal quale non si ricevono più segnali dall’8 aprile scorso, ha smesso definitivamente di funzionare e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha dichiarato chiusa la sua missione.

Dal momento della perdita del suo segnale, un team di ingegneri ha cercato invano di recuperare i contatti col satellite. I tecnici ipotizzano che alla base della perdita di Envisat ci possa essere il blocco dei sistemi di controllo dell’alimentazione oppure un’anomalia che ha lasciato irreversibilmente il satellite in una pozione di stand-by.

Lanciato in orbita più di dieci anni fa, Envisat ha inviato alla Terra oltre mille terabytes di dati, utili per monitorare l’atmosfera, gli oceani e le calotte polari e ha fornito agli scienziati preziose indicazioni sullo stato di salute del Pianeta. Finora, oltre 2500 pubblicazioni scientifiche si sono basate sui dati inviati dall’instancabile satellite.

L’ESA precisa che Envisat ha operato per un tempo doppio rispetto al previsto, guadagnandosi così un meritato pensionamento. Tuttavia, le sue performances ineccepibili facevano sperare in un ulteriore prolungamento della sua attività, almeno fino al lancio del nuovo satellite che lo avrebbe sostituito. Lancio che ora, dice l’ESA, deve avvenire in tempi rapidi per assicurare una continuità dell’attività di monitoraggio della Terra dallo spazio.

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