IL PARCO DELLE BUFALE – Prosegue l’approfondimento sull’energia piezonucleare scoperta dal “professor” Cardone, e in subordine, da Roberto Mignani dell’Università di Roma3 e da Alberto Carpinteri del Politecnico di Torino, presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM).
Riassunto della prima puntata. Durante un convegno a Torino, era presentata una forma di energia destinata “a cambiare il panorama scientifico ed energetico globale”, secondo La Stampa. In una ricerca pubblicata nel 2009 dal prof. Fabio Cardone infatti, il torio diluito in acqua e sottoposto a onde di pressione modificava il proprio tasso di decadimento naturale e produceva un po’ di neutroni. L’anno scorso il prof. Cardone ne produceva di più rompendo pezzi di granito insieme ad Alberto Carpinteri.
Seconda puntata
(Da tecnico C3 in un istituto del CNR, Fabio Cardone si dà del professore, la custode si adegua.) Grazie a un brevetto chiesto dal prof. Cardone, la Startec S.r.l. di Brugherio (Milano) costruisce reattori simili a quello realizzato dall’Esercito nel 2005 “sotto la direzione del colonnello Antonio Aracu”. Per provarli, nel 2010 la Regione Abruzzo ha dato in gestione all’abruzzese prof. Cardone la polveriera militare di Monte San Cosimo e le sue scorie nucleari, da trasmutare in energia pulita.
Per cambiare il panorama urge il “sostegno finanziario” destinato, per intercessione dell’onorevole Sabatino Aracu (fratello), alla suddetta trasmutazione dal decreto del 2009 sul nucleare. In euro, 800 milioni per i prototipi di reattore, stando a un leak, 100-200 per attrezzare la polveriera e qualcosina per le ricerche. Un miliardo e rotti nel giro di dieci anni che il convegno del 4 maggio mirava a procurare attraverso “nuove alleanze”, diceva ai convenuti l’ing. Francesco Mazzuca, commissario della Sogin che da 20 anni cerca di sistemare le scorie da qualche parte.
Le sistemerà nel reattore del prof. Cardone basato, ipse dixit nella prima puntata, sulla sua
scoperta di una teoria e di un fenomeno che… tutti gli scienziati in tutto il mondo da anni verificano, vedono e testimoniano con le loro pubblicazioni internazionali fatte a norma di scienza.
(Il prof. Cardone non menziona i propri colleghi, la custode si adegua.) Dal 2007, la sua “teoria dello spazio-tempo deformato” – audace alternativa alla relatività di Einstein – resta saldamente ignorata dalla letteratura scientifica. Quanto al “suo fenomeno”, può indicarci una pubblicazione di scienziati che in tutto il mondo ecc.?, chiedevano da mesi alcuni scienziati al prof. Cardone. Silenzio. Insieme alla custode, hanno rivolto la domanda a Roberto Mignani: ha riposto citando il dépliant della Startec.
Credito immagine: Patrick Giraud