IL PARCO DELLE BUFALE – Seconda puntata sulla seconda o terza pubblicazione sulla rivista Meccanica del “lavoro originale” sulla Sindone di Carpinteri et al., in cui la Divina Provvidenza cambia nome.
Nella prima puntata, la Divina Provvidenza esentava il Creato dalle conseguenze dei neutroni emessi durante due terremoti del 33 e il direttore della rivista dalle regole della rivista. Essa fa molto di più. Il 17 febbraio scorso veniva rivelato che, stando a un suo conoscente, lo scopritore delle reazioni piezonucleari da frantumazione di rocce insieme al prof. Carpinteri et al., il dott. Fabio Cardone ha realizzato in questi anni
un particolare sistema di comunicazione che tiene conto della “legge dell’angolo”. Per il momento è di proprietà della Marina italiana e questo ci da una certa superiorità sul campo militare.
Derivata da una teoria dello spaziotempo deformato del dott. Cardone, ignota alla comunità scientifica, la legge detta poi Essa ha una portata immensa in cosmologia, fisica, chimica, biologia, paleontologia, archeologia (omissis) comunicazione scientifica e religione…
Da Essa dipende infatti una sorprendente “anisotropia”: l’asimmetrica distribuzione dei neutroni prodotti dalla frattura di rocce durante gli esperimenti di Cardone, Carpinteri et al. Nei laboratori cristiani a maggioranza cattolica, Essa svia il flusso neutronico da ogni essere umano e rilevatore di neutroni, per cui
se non si conosce la legge dell’angolo li puoi misurare solo per culo
e in Terra Santa nell’aprile del 33 a.D., Essa risparmia l’intero creato e dirige i flussi neutronici esclusivamente su due pezze di tessuto: il velo del Sinedrio e la Sindone.
Le anisotropie non finiscono qui. Essa salva procarioti ed eucarioti cileni, giapponesi e altre nazionalità dai terremoti di 8-9 gradi Richter, mentre li fa sterminare dai neutroni di una bomba equivalente. Nella letteratura scientifica, compie altri mirac portenti. Nell’ultimo articolo di Carpinteri et al. per esempio, Essa varia di anno in anno i nomi degli autori, richiede la mediazione di un Angelo nel 2012, ne fa a meno nel 2014, e consente l’accesso a pensieri inespressi anche post mortem, forse attraverso lo strumento di comunicazione della Marina.
Nella rassegna metodologica citata da Carpinteri et al., infatti, da vivo Nicolas Ambraseys scriveva
Quei terremoti a Gerusalemme non sono menzionati da autori pagani contemporanei e da tre dei quattro evangelisti… La geologia dell’intera regione e in particolare il sito del Santo Sepolcro non mostrano evidenze di faglie recenti… Esistono “generi letterari” in cui le descrizioni non devono corrispondere per forza ma sono fatti decorativi aggiunti per dare rilievo a un punto di religione. I terremoti della Crocefissione e della Resurrezione possono rientrare in questa categoria e non corrispondo all’occorrenza di un terremoto reale.
Ha cambiato idea. Carpinteri et al. ne riassumono così il pensiero da morto:
Diversi documenti della letteratura attestano l’esistenza di terremoti disastrosi nella “Vecchia Gerusalemme” del 33 a.D., durante la morte di Cristo.
Dei tre evangelisti che non menzionano i terremoti stando ad Ambraseys da vivo, per quello della Crocefissione citano Luca e Marco e qui Essa genera la più clamorosa delle sue anisotropie: imprime allo stesso flusso di neutroni due velocità diverse, Luca e Marco lo vedono interagire con il velo del Sinedrio a mezzogiorno e Matteo dopo le tre del pomeriggio.
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La custode ringrazia dell’aiuto collaboratori italiani e non. In cambio deve segnalare ai lettori che un simposio in onore del grande Ambraseys si terrà il 19 marzo alla Royal Geographical Society di Londra, un posto mitico, ingresso gratuito, prenotarsi all’Imperial College entro il 30 gennaio.
Crediti immagine: Gustave Courbet, Gli spaccapietre