Continua la discussione sulla datazione della Sindone di Torino, tra polemiche e teorie psuedoscientifiche. Crediti immagine: Koppchen, Wikimedia Commons IL...
Come il prof. Carpinteri del Politecnico di Torino e il dott. Di Lazzaro dell'ENEA, il prof. Giulio Fanti dell’università di Padova conduce "un'intensa ricerca" sulla Sindone. La custode provvede a unificarne le diverse teorie on un ardire degno di Faraday.
Seconda puntata sulla seconda o terza pubblicazione sulla rivista Meccanica del "lavoro originale" sulla Sindone di Carpinteri et al., in cui la Divina Provvidenza cambia nome.
La clamorosa scoperta di scienziati italiani, secondo i quali un terremoto del 33 d.C. ha impresso le fattezze di Cristo sulla Sindone di Torino è stata annunciata ieri dai media internazionali. E molto prima da Oggi Scienza.
Nei ritagli di tempo Alberto Carpinteri, presidente dell'INRiM e professore di scienza delle costruzioni al Politecnico di Torino, ricorre a "procedimenti penali" per impedire a scienziati e cronisti di criticarne il lavoro. Sul Sole-24 Ore del 21 ottobre, alcuni suoi colleghi sono intervenuti prima di essere azzittiti pure loro.
Un insolito concorso di circostanze porta la custode a dedurre che nuove forme di energia siano tecnologie extra-terrestri e che i lettori inclini a trarne deduzioni diverse siano vittime di un complotto.
Recensione del Full Length Research Paper, "Neutroni piezonucleari da terremoti quale ipotesi per la formazione dell'immagine e la datazione con radiocarbonio della Sindone di Torino", detto anche "Roba forte del premiato caseificio PoliTO".