IL PARCO DELLE BUFALE – Dopo i Maya, HAARP e il fracking con una (spruzzata di scie chimiche), mancava (forse) solo un dettaglio dipingere la tragedia coi colori del complottismo più caricaturale: Giampaolo Giuliani.
Avevamo lasciato Giuliani a cercare di decidersi, in favore di telecamera, se il suo collega ricercatore indipendente, Raffaele Bendandi, aveva previsto oppure no il devastante terremoto che ha distrutto Roma l’11 Maggio scorso.
Ora Giuliani è tornato a quello che, grazie alla pubblicità ricavata sulle macerie dell’Aquila, sa fare meglio: profezie di terremoti grazie al precursore sismico di sua invenzione. Una rete di apparecchi per il rilevamento del radon, ripete da anni il sismologo amatoriale, sarebbe in grado di prevedere l’arrivo di un sisma entro 6-24 ore, un tempo sufficiente per mettere in salvo un gran numero di persone.
A differenza dei sismologi, che studiano il comportamento del radon fin dagli ’70, e che senza andare in TV, dati alla mano, sono stati costretti ogni volta a scartarlo come affidabile indicatore dell’arrivo di un terremoto, Giuliani è sicuro di sapere il fatto suo e afferma che, se gli venisse data occasione di ampliare la sua rete di rilevamento al momento presente solo nell’aquilano, sarebbe in grado di prevedere l’arrivo dei terremoti sull’intero territorio italiano.
Nel caso del terremoto del 29 maggio, il megafono è stato fornito, nientemeno, dal blog di Beppe Grillo, del quale proprio nelle settimane scorse, si parlava riguardo alla tendenza del comico ad avallare questa o quella bufala scientifica.
Nella lunga intervista caricata su youtube Giuliani sembra seguire lo stesso copione della nostra intervista del 2010, con la differenza che nessuno si è azzardato a mettere in discussione le sue parole: la rabbia verso i “sedicenti esperti” che non hanno tenuto conto dell’ “l’incremento di energia” nella zona, che disinformano le persone quando dicono che l’area è classificata a “bassa sismicità”. E sulla questione della previsione è categorico:
Quello che io sto dicendo è che oggi siamo in grado di poter dire alle popolazioni: guardate che domani possono verificarsi degli eventi sismici pericolosi lì dove il territorio presenta delle costruzioni a rischio.
La mole di disinformazione di questi 11 minuti di monologo è troppo complessa per analizzarla tutta. Giuliani fonde la sua pseudoscienza con il complottismo e scioglie con disinvoltura le terzine apparse sul suo sito e rimbalzate sulla pagina fb nei giorni precedenti. Una cosa è in particolare da segnalare, visto l’attacco tanto sconclusionato quanto acceso ai “sedicenti esperti”: come Giuliani si dà la pena di specificare
Il fatto che per tanti anni non si siano verificati dei terremoti non significa niente. Addirittura non era segnata come fascia a rischio sismico, quando nel 1800, nel 1500, nel 1900 negli anni intorno al 1960/70 si sono verificati dei forti terremoti su quel territorio. Questo doveva quantomeno considerato come un territorio a grande rischio sismico, come è dimostrato ora, dove fare delle prevenzioni sulla popolazione.
Infatti quando sulle mappe di pericolosità una zona è classificata a “bassa pericolosità“, non significa affatto che in quella zona non si verifichino forti terremoti, né che il rischio sismico sia “basso”, ma che solo che forti terremoti si verificano con meno frequenza che in altri territori. Il rischio sismico è invece un altro parametro definito da una molteplicità di fattori (tipo di terreno, antropizzazione, tipo di edifici…) oltre alla pericolosità, e può quindi variare sensibilmente su scala locale.
Le due forti scosse, gli sciami sismici e gli effetti del terremoto rientrano esattamente nelle previsioni (quelle vere, probabilistiche, statistiche, storiche, insomma quelle basate sui dati) elaborate dai sismologi. Le mappe di pericolosità sono una cosa seria che Giuliani liquida come inadeguate senza, sembra, avere idea dei termini che usa.
Su un’unica cosa Giuliani ha totalmente ragione: l’importanza della prevenzione. La prevenzione è in effetti l’unica arma che si possiede contro il terremoto. Giuliani strepita però come se fosse il solo a raccomandarlo, mentre gli enti di ricerca italiani si battono da anni perché le mappe di pericolosità vengano semplicemente applicate adeguando gli edifici alle norme antisismiche, spesso scontrandosi con l’indifferenza delle amministrazioni.
Sembra che Giuliani abbia il complesso di Cassandra, mentre purtroppo, grazie a disinformazione come questa, le vere Cassandre sono i sismologi. E questo è il ringraziamento.