SPORT – Dati alla mano, i ciclisti non sono in testa, come si crederebbe. Piuttosto, secondo le tabelle presentate dalla Commissione per la Vigilanza ed il Controllo del Doping (CVD) che si riferiscono al periodo che va dal 2003 al 2010, il 5% dei ciclisti controllati sono dopati, una percentuale molto vicina ai motonautici, ai motociclisti e ai rugbisti.
Paradossalmente il settore sportivo con la maggiore percentuale di dopati (12,8%) sono le bocce, seguite a ruota dal body building dilettantistico.
Nel 2011 la CVD ha controllato 426 manifestazioni sportive in tutta Italia, per un totale di 1.676 atleti, soprattutto nel ciclismo e a quindi calcio, pallacanestro, pallavolo, nuoto e atletica leggera.
Ed ecco l’identikit del dopato che ne è risultato: maschio, trentenne, residente al nord.
Le sostanze vietate più utilizzate sono state i diuretici e gli agenti mascheranti, seguite dagli agenti anabolizzanti e dagli stimolanti, che sono però preferiti dai ciclisti e dalle donne, in particolare quelli ad azione anoressizzante per il controllo del peso.
Complessivamente, su .676 atleti, sono risultati positivi in 52, cioè il 3% di quelli sottoposti al controllo: l’84,6 % dei 52 casi positivi sono uomini e il 15,4% donne.
A partire dall’anno 2008 la percentuale dei positivi ai controlli antidoping ha superato la soglia del 3%, soglia che non è mai più scesa, nel corso degli anni successivi. Anzi, nel 2010 si è raggiunta la percentuale più elevata in assoluto, vicina al 5%.
Gli sport più puliti? Tennis tavolo, pentatlon, sci nautico, automobilismo, cricket, wushu kung fu, canoa e biliardo sportivo, con zero casi riscontrati.