JEKYLL – Dopo quattro anni, State of the Net è tornato a Trieste. Un’occasione unica in Italia per osservare il Web da differenti punti di vista.
State of the Net vuole raccontare la Rete e i suoi protagonisti. Nata da un’idea di un gruppo di giornalisti, blogger e appassionati di Web, già nel 2008, alla sua prima edizione, aveva raccontato come il Web stava cambiando il mondo, in un’epoca dove Twitter e Facebook non erano ancora così diffusi e virali, ed erano solo un luogo di incontro e svago, e non di lavoro, aggregazione e interazione sociale come invece si sta trasformando negli ultimi anni.
A fine dicembre 2011 Beniamino Pagliaro, Paolo Valdemarin e Sergio Maistrello, ideatori dell’evento, si sono ritrovati e hanno deciso di riproporre nel 2012 State of the Net. Un incontro dove la Rete sarebbe stata raccontata non solo da chi la vive quotidianamente, ma anche da chi la analizza dal punto di vista sociale analizzando l’impatto di Internet sulla società e sull’economia. Un approccio particolare quello scelto per queste giornate di incontri, alle quali oltre 500 utenti si sono iscritti, giocando sul delicato equilibrio tra conferenze frontali (keynote) e salotti tra esperti.
Abbiamo intervistato Sergio Maistrello, che ci ha raccontato com’è nata l’idea di State of the Net e di quali sono i progetti per il futuro:
Il Web ha avuto un ruolo da protagonista durante i due giorni di congresso e proprio in Rete è possibile ritrovare i principali keynote e tavole rotonde.
Una delle più appassionanti e coinvolgenti keynote è stata quella realizzata da Gigi Tagliapietra, uno dei pionieri dell’informatica civica, blogger con una profonda conoscenza delle reti sociali e del loro impatto sulla società. Tagliapietra ha presentato il fenomeno del cloud computing e di come sta cambiando completamente la prospettiva della tecnologia. Per comprendere queste nuove tecnologie, anche in termini di rischi e benefici è necessario utilizzare una chiave interpretativa differente rispetto a quella utilizzata finora. In un vero e proprio show Gigi Tagliapietra ha raccontato il cambio di prospettiva necessario per comprendere questi cambiamenti grazie a un audace parallelo tra l’interpretazione dell’innovazione e l’interpretazione della musica di Claude Debussy.
Crediti per la foto: STATEoftheNET/Flickr