AMBIENTE – Il nostro Pianeta è in rosso. Dal 22 agosto, infatti, abbiamo esaurito le risorse naturali globali dell’anno. In altre parole quello che consumiamo è maggiore di quanto la Terra riesce a rigenerare. A fare i calcoli è il Global Footprint Network che ogni anno elabora una sorta di estratto conto bancario, in cui sono registrati la domanda dell’umanità e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici.
Il primo deficit risale al 1987. Da allora l’overshoot day della Terra arriva sempre prima. Se nel 2000 è stato il primo novembre, già nel 2002 è stato il 3 ottobre. E quest’anno abbiamo esaurito il budget a disposizione in soli 8 mesi. A pagare le spese di questo deficit ecologico saranno principalmente le foreste, che dovranno assorbire una maggiore quantità di anidride carbonica, e la qualità dell’aria in costante peggioramento.
Chiaramente non tutti i Paesi hanno la stessa “impronta ecologica”. Se tutti gli abitanti della Terra consumassero quanto un cittadino italiano, sarebbero necessari 2,55 pianeti Terra per la sopravvivenza dell’umanità. Se guardiamo ai Paesi più ricchi, l’impronta procapite degli Stati Uniti è pari al consumo di quattro pianeti Terra. I Paesi emergenti non sono tanto distanti, per esempio per sostenere i consumi procapite del Brasile servirebbero poco meno di due pianeti.
I dati del Global footprint network parlano chiaramente: la domanda dell’uomo sulla natura supera le risorse rinnovabili della Terra. Se per la vita che stiamo conducendo ora abbiamo bisogno di 1,5 pianeti, prima della metà del secolo richiederemo risorse per due pianeti.
Crediti immagine: Laura Pulici