CRONACA – Ricerca e tecnologia sono ampiamente utilizzate per il sostegno della produzione agricola; parallelamente – da quando la nostra capacità di identificare “cose commestibili” è messa ripetutamente in crisi dalle alterazioni impercettibili alla vista e al gusto ma dotate di cospicue conseguenze sulla salute (qui un esempio) – sono in crescita le applicazioni per il controllo e il miglioramento della qualità dei cibi che giungono sulle nostre tavole. Ne è un eclatante esempio questo video realizzato presso l’AREA Science Park di Trieste nel quale si tracciano le attività di ricerca e sviluppo dedicate a questi temi: dall’applicazione dell’ingegneria genetica per caratterizzare i batteri simbionti selvatici delle piante di riso, ai kit per rilevare tracce di antibiotici o tossine nei prodotti alimentari di uso comune (ad es. nel miele o nel latte fresco), all’utilizzo del laboratorio d luce di Sincrotrone Elettra per analizzare le strutture dei cibi o per localizzare metalli pesanti nell’ambiente. Non manca un accenno allo studio della chimica e del profilo aromatico del caffè attraverso percorsi interdisciplinari nei campi della fisica, chimica e psicologia e, sempre in ambito multidisciplianre, al progetto Marco Polo, da poco presentato al Salone del Gusto di Torino.