CRONACA – Nei laboratori dell’università del Wisconsin è stata fatta una scoperta in grado di scuotere le fondamenta della biologia. Mark Burkard e il suo team hanno osservato un tipo di divisione cellulare inedito, del tutto imprevedibile secondo le teorie in voga da un secolo. La scoperta è nata – come spesso accade in questi casi – all’insegna della serendipity, ed è stata annunciata il 17 dicembre in occasione dell’annuale congresso dell’American Society of Cell Biology. Un comunicato ufficiale è online sul sito ufficiale dell’università.
Gli scopritori sono un team di oncologi in cerca di nuovi metodi per combattere un tipo di cancro che induce l’abnorme duplicazione dei cromosomi nelle cellule, una condizione nota come poliploidia. È quanto accade in circa il 14 percento dei tumori al seno e nel 35 percento di quelli pancreatici.
La scoperta è avvenuta nel tentativo di ottenere sperimentalmente cellule umane con set sovrannumerari di cromosomi. L’intento era quello di riprodurre una sorta di “cancro” artificiale, su cui condurre ulteriori esperimenti per la ricerca di nuove terapie.
I ricercatori hanno indotto alcune cellule della retina a intraprendere il percorso della divisione mitotica (il più comune tipo di divisione cellulare), inibendo però il processo di citocinesi, che normalmente si conclude con la separazione delle due cellule figlie. Le cellule risultanti contenevano dunque ognuna due nuclei, con un doppio set di cromosomi. Quello che Burkard e colleghi si aspettavano era di aver ottenuto cellule abnormi, con buona parte delle normali funzioni biologiche compromesse e l’incapacità di proseguire verso una normale proliferazione cellulare: una sorta di tumore artificiale. È quanto prevede la teoria di Theodor Boveri, un dogma della biologia mai messo in discussione da un secolo a questa parte.
Inaspettatamente, tuttavia, alcune cellule si sono comportate al contrario delle attese, lasciando di stucco gli scienziati. Un terzo di esse ha iniziato a dividersi in due cellule figlie, senza ricorrere alle proteine normalmente necessarie a dividere la membrana cellulare nella citocinesi. “Ci è voluto del tempo per convincerci di quello che stavamo osservando, perché non è contemplato in nessun libro – ha dichiarato Burkard – e alla fine abbiamo concluso che stavamo osservando un nuovo tipo di divisione cellulare”. L’ipotesi è che le cellule utilizzino normalmente questa strategia come un naturale meccanismo di “back-up” che previene la formazione dei tumori in caso di malfunzionamento mitotico. I ricercatori hanno anche dato un nome alla loro scoperta, battezzandola “clerocinesi”. La speranza è che la scoperta non servirà solo a riscrivere i libri di biologia, ma anche ad aiutarci a comprendere come prevenire più efficacemente i tumori in futuro.
Crediti immagine: Università del Wisconsin