COSTUME E SOCIETÀ

Idee forti per il cenone

European_Robin_(Erithacus_rubecula)_with_mealwormCOSTUME E SOCIETÀ – Carne o pesce? Se per il vostro cenone di Capodanno non volete rinunciare alle proteine di origine animale, con un occhio però alla sostenibilità ecologica, la scelta potrebbe essere un’altra: un bel piatto di larve di Tenebrio molitor, le larve della farina. Disgustati? E invece il suggerimento è serio e viene da due entomologi dell’Università di Wageningen, in Olanda, che non per nulla ha uno dei gruppi di ricerca sugli insetti commestibili più attivi al mondo. In un articolo pubblicato di recente sulla rivista PLoS One, Dennis Oonincx e Imke de Boer lo dicono chiaramente: la richiesta di proteine di origine animale sta crescendo e aumenterà del 70-80% da qui al 2050, con tutte le conseguenze ambientali del caso. Già, perché il settore degli animali d’allevamento utilizza oggi il 70% del suolo agricolo ed è responsabile da solo del 15% delle emissioni antropogeniche di gas serra. Serve un’alternativa green e gli insetti sembrano quella giusta. 

Nel loro studio, Oonincx e de Boer hanno confrontato l’impatto ambientale della produzione di due specie di tenebrionidi (Tenebrio molitor e Zophobas morio) con quello di fonti più convenzionali di proteine animali (latte, pollo, maiale e manzo), scegliendo come riferimento il kg di prodotto fresco oppure il kg di proteine commestibili. In particolare, hanno valutato il ciclo di vita from cradle to farm-gate (“dalla culla, cioè dall’inizio, all’uscita dall’allevamento”), misurando tutti i parametri possibili per quell’intervallo, dalle emissioni di gas serra dovute alla produzione di cibo per le larve al consumo di energia per il riscaldamento degli ambienti d’allevamento. Tre gli indicatori ambientali considerati: il potenziale di riscaldamento globale, il consumo di fonti fossili di energia e lo sfruttamento di suolo. I risultati appaiono netti.

Per le larve i dati (in verde) sono quelli originali dello studio, per altri prodotti (blu i minimi, rossi i massimi) sono ottenuti da letteratura.
Per le larve i dati (in verde) sono quelli originali dello studio, per altri prodotti (blu i minimi, rossi i massimi) sono ottenuti da letteratura.

Il consumo di energia per la produzione di larve della farina è superiore a quello per il latte o il pollo e paragonabile a quello per il maiale e il manzo. L’allevamento di larve, però, produce meno gas serra e richiede molta meno terra di quello di polli, maiali e bestiame. Ed è proprio quest’ultimo il dato che gli autori ritengono il più importante: «Ci sono strategie di compensazione per le emissioni di gas serra e le fonti fossili di energia possono essere sostituite da quelle alternative, ma la disponibilità del suolo è quella che è. Fissa e limitata». E in ogni caso, nel tempo anche l’allevamento di larve potrà essere ottimizzato, come accaduto per quello di altri animali.

Certo, l’articolo non dice nulla sulle qualità sensoriali delle larve della farina, però a sentire quello che racconta in questa presentazione TED (sottotitoli anche in italiano) un collega dei due autori, Marcel Dicke, sembra davvero non esserci  nulla di male nell’integrare la dieta con un po’ di insetti. Trovarli, al di fuori di qualche pittoresco mercato asiatico, non è ancora così semplice, ma qualcosa si sta muovendo: in Olanda, per esempio, ci sono già alcune aziende che producono insetti per alimentazione anche umana, come la van de Ven (che ha fornito i materiali per lo studio). In Francia, invece, il distributore Insect Comestibles commercializza varie proposte alimentari a base di insetti, dalle barrette di cereali con farina di grilli alle caramelle con vermi della farina, mentre al famoso Noma di Copenhagen, considerato uno dei ristoranti migliori al mondo (di sicuro uno dei più eccentrici) può capitare di assaggiare formiche, rigorosamente a km zero. E per chi ama il fai da te, qui alcune ricette (in francese) e qui il link all’elenco di tutte le specie commestibili di insetti del mondo.

Crediti immagine: Wikimedia

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Valentina Murelli
Giornalista scientifica, science writer, editor freelance