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Terremoto e trivelle, molta confusione

CRONACA - Mercoledi 6 giuno la procura di Modena ha deciso di aprire un'indagine per verificare se nelle zone interessate dal recente terremoto siano state eseguite delle trivellazioni non autorizzate. A quanto riportato sugli ogani di informazione la decisione della procura segue la presentazione di alcuni esposti da parte di cittadini che segnalano attività di trivellazione abusiva. Non sappiamo se e quali evidenze abbiamo portato gli autori degli esposti ma dobbiamo dedurre che se la procura ha deciso di andare avanti devono essere sufficientemente "sostanziose". Sacrosanto che si voglia far luce se siano state eseguite trivellazioni abusive, ma chiedersi perché questo avvenga ora è doveroso. Visto il dibattito in atto, il collegamento fra quest'indagine e il terremoto è evidente: secondo una voce insistente le trivellazioni potrebbero provocare scosse sismiche e dunque c'è chi crede che il terremoto in Emilia sia stato indotto dall'attività mineraria umana. Sia chiaro: la confusione regna sovrana. Innanzitutto, a quel che ho visto è letto in giro - internet, televisione, radio, carta stampata - si continuano a confondere pratiche molto diverse: fracking (o fratturazione idarulica), trivellazioni di tipo tradizionale e stoccaggio dei gas in siti sotterranei

Guardando attraverso il ghiaccio

AMBIENTE - Sulla terra, negli oceani, nell’atmosfera, nei freezer, nelle comete, su Marte: dal macro al micro, il ghiaccio è ovunque. Quali siano le sue forme e caratteristiche nei vari ambienti in cui lo ritroviamo, lo spiega uno studio pubblicato sulla rivista Reviews of Modern Physics, a oggi il più completo mai portato a termine sull’argomento. Un’impresa che ha prodotto un mastodontico articolo di 60 pagine, un vero e proprio compendio dello stato dell’arte della ricerca sottozero, e che ha visto la partecipazione di 17 scienziati provenienti da 11 paesi europei: l’Italia è stata rappresentata da Giovanni Strazzulla, dell’Instituto nazionale di astrofisica di Catania. Il lavoro ripercorre le ricerche internazionali sul ghiaccio realizzate negli ultimi anni, e riporta risultati ottenuti riguardo alle strutture, le varietà e i processi fisici e chimici in cui è coinvolto. Il ghiaccio, infatti, può adottare una grande moltitudine di configurazioni quando si forma a temperature e pressioni molto basse, o anche quando si trova in comete, pianeti e particelle di polvere nello spazio interstellare. È quindi un mezzo dinamico, che presenta forti variazioni nelle sue caratteristiche, tanto nel tempo che nello spazio: è proprio da queste specificità, e dall’obiettivo di giungere a una migliore comprensione di morfologia e processi di questa forma solida, che nasce l’interesse della fisica contemporanea per questo tema. Lo studio del ghiaccio è quindi un’area di grande attualità, e può fornire indicazioni sulla chimica e sulla fisica dell’atmosfera, poiché fa parte delle nuvole, come anche sui processi che hanno luogo nelle grandi calotte polari. Può anche giocare un ruolo essenziale nel cambio climatico, oltre che nella spiegazione delle origini della vita, giacché alcune teorie situano l’origine dei primi esseri viventi della Terra tra i ghiacci oceanici. Nell’articolo si analizzano anche altri temi, per esempio la presenza di ghiaccio su Marte e nelle comete, ma anche temi più ‘terrestri’, come il motivo per cui ancora oggi non si riescano a predire valanghe

Il ministro e la sostenibilità ambientale

AMBIENTE - Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha sottoscritto oggi un accordo con Illycaffé finalizzato all’analisi, riduzione e neutralizzazione dell’impatto sul clima del settore caffè. L’obiettivo però è più ampio, e non riguarda solo la multinazionale triestina: l’intenzione, infatti, è quella di creare un sistema di gestione delle emissioni di carbonio che possa costituire un modello per tutte le industrie che operano nel settore caffè. L’accordo parte dall’azienda stessa, che cerca così di rientrare nei parametri stabiliti dall’Unione Europea per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. La presentazione dell’accordo è stata anche l’occasione per fare qualche domanda al Ministro su tematiche più ampie, riguardanti la sostenibilità. Durante una profonda crisi economico-industriale come quella che stiamo vivendo, in cui la priorità sembra essere il contenimento dei costi e una maggiore produzione, vien da chiedersi se, in generale, le spese per la sostenibilità vengano da molti considerate superflue. È così?

Il groviglio mondiale del cibo

ECONOMIA - Ricordate l'epidemia di infezioni da Escherichia coli che l'anno scorso ha spazzato l'Europa, provocando alcune decine di morti e migliaia di ricoveri ospedalieri? I primi casi di intossicazione furono segnalati in Germania all'inizio di maggio ma ci vollero quasi due mesi per capire che i colpevoli non erano cetrioli spagnoli ma germogli di semi (fieno greco in particolare) e per individuare la probabile origine degli "untori" in una società di esportazione egiziana. Ecco, il caso è emblematico di quanto sia diventato difficile individuare velocemente il punto di partenza di una contaminazione alimentare, nonostante questa sia proprio la prima informazione che bisognerebbe ottenere in situazioni del genere. Del resto, basta dare un'occhiata all'intricata rete degli scambi internazionali del settore agroalimentare ricostruita su PLoS One da un gruppo di ricercatori di vari paesi per rendersi conto che il compito non può che essere complicatissimo

Ray Bradbury, ciao e grazie

CULTURA- Ieri, a 91 anni è morto Ray Bradbury, già da tempo malato. Autore di fantascienza (Cronache Marziane, il mio preferito, e Fahrenheit 451, il romanzo che lo rese famoso, fra i tanti) e di gialli, prestigiatore e scrittore prolifico con un'attenzione particolare alla scienza, lo vogliamo ricordare con questa poesia che lesse nel 1971 durante un simposio al Jet Propulsion Laboratory della NASA in occasione dell'antrata nell'orbita marziana del Mariner 9. Quella sera ch'erano anche Arthur C. Clarke e Carl Sagan

Il secondo neutrino TAU

CRONACA - Gli scienziati dell'esperimento OPERA, durante una conferenza in Giappone, hanno annunciato ieri di aver compiuto la seconda osservazione di un neutrino "mutato" TAU, ne dà ora notizia un comunicato di INFN. La prima osservazione di un neutrino TAU era stata fatta sempre da OPERA nel 2010. Il comunicato spiega che questa osservazione è un passo importante per il raggiungimento dell'obiettivo del progetto che è quello di osservare l'oscillazione dei neutrini, che nel loro percorso fisico mutano in tipi diversi. Osservare i neutrini è molto difficile, per via della loro massa minima. L'esperimento OPERA utilizza i 730 chilometri di distanza (e di roccia attraversata) fra i Laboratori Nazionali del Gran Sasso e il Cern, dove il fascio di neutrini muonici, creato dall'acceleratore, viene sparato. Al Gran Sasso i neutrini vengono "fotografati" nelle loro interazioni (rare) con la materia.

Quanto pesa(va) un dinosauro

CRONACA - Vi siete mai chiesti come si fa a stimare il peso di un dinosauro (non quello dei resti fossili ma quello che doveva avere da vivo)? (Ammesso che vi interessi, è comunque un dato importante per i paleontologi che cercano di ricostruire aspetto e abitudini delle specie fossili) Dei dinosauri, nella migliore delle ipotesi abbiamo dei resti fossili. Come fanno i paleontologi a capire la massa dell'animale a partire dalle sue ossa? Un articolo pubblicato su Biology Letters propone una nuova tecnica che dovrebbe essere più agile di quelle usate attualmente, ovvero la regressione predittiva (si comparano le lunghezze delle ossa con quelle di animali viventi assumendo che il peso sia simile per lunghezze simili) e l'approccio volumetrico (si disegna la sagoma dell'animale sullla base dello scheletro e si stima quanto volume poteva occupare moltiplicandolo per una densità stimata). Il nuovo approccio proposto da Bill Sellers, dell'Università di Manchester, una sorta di upgrade della tecnica volumetrica, usa uno scanner laser per avere un modello preciso dello scheletro dopodiché un software ci "splama" sopra la pelle cercando di aderire il più strettamente possibile.

Ops, si è ristretto l’insetto

CRONACA - Avete presente le illustrazioni dei libri di quando eravate bambini? quelle con i dinosauri e le libellule grandi due metri? Dove sono finiti quegli insettoni, o meglio perché e quando si sono ristretti alle dimensiuoni attuali? Un nuovo studio svela il mistero: gli insetti sono diventati piccoli con l'arrivo degli uccelli, per diventare più agili nel volo e e non essere catturati. Matthew Clapman e Jered Karr, dell'Università della Califonia di Santa Cruz, hanno analizzato centinaia di record fossili e hanno osservato che la dimensione degli stessi diminuisce darsticamente proprio in corrispondenza della comparsa dei primi fossili di uccelli, circa 150 milioni di anni fa.
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