POLITICA – E neanche voi se vostro fratello fosse un figlio unico come i cinesi che hanno partecipato a una ricerca anticipata on line da Science Express. Da prendere con alcune pinze, ma è la prima del suo genere e ha dovuto superare parecchi ostacoli, burocratici, culturali e ideologici.
La politica del figlio unico decisa nel 1978 e fatta applicare nel 1979, con alcune eccezioni nel mondo rurale, ha portato a generazioni di Piccoli Imperatori, la seconda priva anche di zie e zii, cugine e cugini. Di solito e semplificando molto, i figli unici di entrambi i sessi sono insieme vezzeggiati e oppressi dai genitori che concentrano su di loro ogni aspettativa di successo e nella letteratura risultano svantaggiati: egoisti, poco cooperativi, poco capaci di andare d’accordo con i compagni della stessa età. In media, insomma, tendono a somigliare alla loro caricatura. Lo notavano nel 2007 trenta delegati della Consulta politica nazionale che chiedevano l’abolizione di quella politica “causa fra i giovani di problemi sociali e turbe della personalità”.
Alcuni dei trenta hanno perso i propri privilegi, ma il dibattito va avanti da allora. Sono state introdotte eccezioni per i villaggi e in alcune province, la repressione contro i genitori che infrangono il divieto a volte si allenta. Ma il Partito è preoccupato per l’ordine pubblico e l’economia: la popolazione invecchia, la percentuale in età lavorativa cala, chi manterrà i pensionati?
In questo contesto, Lisa Cameron e tre psicologi del Dipartimento di econometria all’Università di Monash (Australia) sono riusciti a organizzare a Pechino esperimenti, sotto forma di giochi economici con soldi veri, e interviste con 421 maschi e femmine nati poco prima e poco dopo il 1979. La divergenza è netta e costante per tutti gli indicatori. Una volta eliminate le altre correlazioni e variabili esogene all’essere “Single”, i nati prima sono più altruisti, hanno più fiducia nel prossimo e più degni di fiducia, rifuggono meno dai rischi e dalla competizione.
I partecipanti hanno attribuito un punteggio al proprio ottimismo e risposto al Big Five Inventory, 44 domande tese a
categorizzare le persone in termini di apertura, coscienziosità, estroversione, gradevolezza e nevroticismo…
Di nuovo, le differenze tra i due gruppi
non sono piccole: 0,69 deviazioni standard per l’indicatore dell’ottimismo, 0,52 per il punteggio della coscienziosità e 0,71 per quello del nevroticismo,
L’uso dei giochi, dell’autovalutazione dell’ottimismo, del questionario elaborato per le società occidentali si può discutere, così come l’assenza di gruppi di controllo unisex per i giochi. Inoltre avrà contato il fatto di incontrare psicologi in un paese dove la disciplina è recentissima, viene confusa con la psichiatria clinica e la parola nevroticismo non esiste. Sembrano poco fondati anche gli a-priori dei ricercatori sul successo o meno nel “mercato del lavoro” o “nell’imprenditorialità” determinato dagli indicatori. Ma molti altri dati sono stati usati per controllare le variabili (vedi metodo, tabelle e dati grezzi) e la conclusione ci sembra valida:
pensiamo che i nostri risultati siano generalizzabili in altre aeree urbane della Cina, dove la politica del figlio unico è stata rigidamente applicata… Tuttavia il suo effetto sulle persone nate molto dopo la sua introduzione potrebbero essere diversi poiché coorti successive saranno cresciute con una famiglia estesa molto ridotta e in una società dominata da figli unici. In tali circostanze, ci aspetteremmo semmai che l’effetto fosse amplificato.
Crediti immagine:Dainis Matisons, Flickr