JEKYLL – «La comunicazione della scienza è oggi più che mai divisa tra gli interessi paralleli di tutte le parti che la compongono – scienziati, giornalisti, editori e lettori – ma grazie ai media digitali stiamo assistendo a un cambiamento epocale. Sul web stanno nascendo forme nuove di pubblicazione e i giovani devono essere in grado di inserirsi a fondo per poterle sfruttare a proprio vantaggio».
È questa la sintesi estrema dell’intervento tenuto da Monika Weiner, giornalista scientifica tedesca, alla tavola rotonda sul tema “Comunicare la scienza, pensare alla sua storia”. L’incontro si è svolto il 25 gennaio scorso alla Sissa di Trieste. Presenti, oltre a Monika Weiner, anche Paola Catapano e Fabio Toscano, che hanno raccontato le proprie esperienze lavorative nel settore della comunicazione scientifica.
Di formazione geologa, Weiner ha intrapreso la carriera di comunicatrice della scienza dopo aver seguito il Knight Science Journalism program al MIT di Boston, un corso intensivo di nove mesi che avvia i giornalisti alla comprensione e diffusione di tematiche inerenti la scienza e la tecnologia. Tornata in Germania, si è dedicata alla scrittura di libri e articoli per testate quotidiane e periodiche sulla storia dell’universo, la prevenzione dai rischi naturali e le nuove tecnologie in campo edile e industriale. Ha inoltre curato una parte della sezione di scienze naturali della Brockhaus Enzyklopädie, una delle più prestigiose enciclopedie al mondo. Attualmente è direttrice della sezione inglese del Fraunhofer Magazine, un semestrale dedicato all’innovazione tecnologica a trecentosessanta gradi.
Ai microfoni di Jekyll Weiner ha messo in evidenza i principali cambiamenti che stanno avvenendo in Germania nel settore della comunicazione della scienza, dove le difficoltà economiche hanno portato alla chiusura di numerose testate specialistiche. «Per questo – ha confidato la giornalista – non è infrequente vedere giornalisti di formazione scientifica occuparsi di altre tematiche come, per esempio, l’economia».