IL PARCO DELLE BUFALE – Superata “una lunga e feroce peer-review prima di essere sottoposto ad Arxiv” è apparso il Third Party Report sulle prestazioni dell’E-cat HP e HP2, verificate da “scienziati indipendenti” come annunciato al mondo il 20 maggio da uno di essi sul blog di Andrea Rossi.
Caricato il 16 maggio su arXiv da Hanno Essén, abituato ad archiviare lì saggi impubblicabili su riviste, il resoconto ha per primo autore Giuseppe Levi, University of Bologna, la cui competenza in materia di misure sperimentali del calore è nota dai tempi del Giallo canarino, seguito da Evelyn Foschi, Bologna, Torbjörn Hartman, Bo Höistad, Roland Pettersson e Lars Tegnér, Uppsala University, e Hanno Essén, Royal Institute of Technology, Stockholm.
Non è stato accettato da alcuna rivista e gli autori sono indipendenti in quanto G. Levi collabora ai test dal dicembre 2010, H. Essén insieme a Sven Kullander ha scritto un resoconto entusiasta della dimostrazione del 29 marzo 2011 e alcuni dei ricercatori di Uppsala sono collaboratori di Kullander, oggi Emerito.
A Ferrara durante i test dell’HP in dicembre e dell’ HP2 in marzo, gli autori hanno rispettato i divieti dell’inventore, il che ha reso le misure complicate e incerte. Dai pixel delle video-registrazioni della radiazione infrarossa emessa da un cilindro a elettricità alternativamente accesa e spenta, hanno estrapolato l’entalpia, il calore scambiato dal cilindro con l’ambiente, e da adesivi che cascavano l’emissività della sua superficie. Purtroppo quest’ultima era coperta da una vernice di spessore variabile. Si sono affidati quindi alle medie, all’intuito e al diagramma di Ragone per dedurre un sorprendente COP = 5,6, cioè 5,6 Watt in uscita per ogni Watt stimato in ingresso, non essendo disponibile un contatore.
Consapevoli dei difetti del primo test condotto dal prof. Levi (1), nei quattro giorni di marzo gli autori li hanno corretti rinunciando a pesare alcunché dell’HP2, il modello migliorato dall’inventore. Una volta esaurito il combustibile segreto, hanno ripetuto il test con il cilindro senza cartuccia per confrontarne i dati con quelli del cilindro con cartuccia e polverina. Forse si son dimenticati di registrarli perché nel resoconto il confronto non c’è.
Fra un test e l’altro la corrente elettrica è passata da trifase a monofase o forse no. Da elettricisti dilettanti, gli scienziati non hanno controllato, una svista che ha precipitato nel dubbio i seguaci. Nel modello migliorato infatti, il COP è ancor più sorprendente:
COP = 816/322 = 2.6 ± 0.5.
Dimezzato dalla presenza degli stranieri! E hanno la faccia tosta di voler ricominciare!! Da capo!!! L’impudente !!!! Bo Höistad sostiene che ci sia ancora “molto lavoro da fare prima di poter stabilire se l’E-cat funziona”. Un test di sei mesi – mesi, non giorni – inizierà in estate su un modello ignoto di cui si conoscerà il COP nel 2014. Sempre che gli svedesi non si abbronzino sui lidi ferraresi invece di raccattare adesivi e contare i buchi delle prese.
(1) Gratis et amore Rossi, il prof. Levi ha fornito gli strumenti “inadeguati”, li ha piazzati del suo meglio e raccolto i dati con qualche “input” del gruppo di Uppsala, si apprende da un’intervista a Hanno Essén. Lui, tra l’altro, non immaginava nemmeno che si potesse derivare l’entalpia da emissioni nell’infrarosso.
La traduzione in inglese del resoconto è del prof. Passi e l’arguta custode ne deduce che l’originale non sia stato scritto in svedese.
Immagine: Sven Kullander e Hanno Essén, You Tube