CRONACA

Difendiamo la reputazione del Tirannosauro

4252134993_255bd37e46_zCRONACA – Potrebbe essere una sorpresa per tutti i fan di Jurassic Park, ma per oltre un secolo alcuni paleontologi sono stati scettici sulle abitudini predatorie del Tyrannosaurus rex. Era oppure no uno spietato cacciatore? Nonostante fossero molti gli elementi a suggerirlo, rimaneva un nutrito gruppo di esperti a sostenere che si comportasse più come un avvoltoio che come un leone, nutrendosi dunque di carcasse a discapito della sua sanguinaria reputazione. Arriva invece dall’Università del Kansas la risposta che potrebbe essere quella definitiva, con uno studio pubblicato sulla rivista PNAS.

Il team di David Burnam, esplorando la zona dell’Hell Creek Formation in South Dakota, ha infatti scoperto la corona di un grosso dente conficcata nel fossile di spina dorsale di un adrosauro. La struttura delle ossa della coda, tuttavia, risultava  molto deformata, e i ricercatori stupiti sono andati alla ricerca di una motivazione. Un’accurata analisi delle dimensioni e della seghettatura del dente ha confermato che era un tempo appartenuto a un T-rex, che aveva inseguito l’adrosauro senza successo, per poi arrendersi e lasciare un suo ricordo incastrato nella coda della preda. Da qui la conferma delle sue attitudini da feroce predatore, seppur in questo caso la caccia non sia stata proficua. Uno scontro quasi alla pari, e scarse conseguenze per entrambi: il T-rex, infatti, ha sostituito il dente perduto con uno nuovo, mentre l’adrosauro ha continuato a pascolare con la sola conseguenza di una coda un po’ storta.

Come sottolinea Burnam, nonostante il T-rex venga sempre dipinto come uno dei più terrificanti predatori della storia, finora l’evidenza scientifica a supporto di questa teoria era piuttosto vaga. Nel tempo, infatti, sono state rinvenute molte ossa con chiari segni di morsi, e anche, in un caso, scheletri conservati nello stomaco perfettamente fossilizzato di un T-rex; non potevamo tuttavia sapere se questi dinosauri fossero stati mangiati mentre erano vivi, oppure già morti. Proprio a partire da questi elementi si è originato il dibattito, ma ora abbiamo la prova, aggiunge Burnam, che questo gigantesco carnivoro fosse a tutti gli effetti un feroce cacciatore e un assassino.

Crediti immagine: Martin Cathrae, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".