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Bar open science

Figura 43 - Manometro 100 bar, pressione con corrente ridotta a 5mAIl PARCO DELLE BUFALE – Il personale ricambia gli auguri e ringrazia due lettori di nome Natale che hanno sostituito il catorcio, sic, non c’è più rispetto signora mia, della guardiola con un computer tachionico, di nome Gelmino: in rete va come un neutrino in un tunnel ministeriale.

Per via di guasti al laptop d’antiquariato, la custode aveva seguito poco lo scontro di opinioni tra il chimico nucleare Camillo Franchini, da un lato, e 21 ricercatori capitanati da Francesco Celani dell’INFN, sostenuti dal blog 22 passi, dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, dall’altro. La vertenza riguardava la pressione raggiungibile dall’idrogeno sul catodo di palladio infilato in una “bombolina” contenente una soluzione variamente salata: la cella elettrolitica aperta a fusione fredda, inventata dal fisico giapponese Yoshiaki Arata nel 1955, brevettata nel 1997, e in grado di produrre 1,8 volte l’energia in entrata.

Grazie a Gelmino, la custode ha appreso che le mille e passa atmosfere che il prof. Arata affermava di raggiungere erano state confermate dal dott. Celani e colleghi. Il 17 luglio 2006 scrivevano infatti di aver ottenuto

tra 6 e 9,5 bar in valori assoluti…

come si vede sulla foto inserita nel rapporto, che calavano velocemente appena spenta la corrente. Lo ritenevano un ottimo risultato poiché

un valore di 3,8 bar era sufficiente a dimostrare che Arata era uno scienziato pienamente onesto e che Franchini – insieme ad alcuni universitari suoi colleghi – aveva fatto affermazioni completamente false.

Nell’estate scorsa, l’ing. Mario Massa si è offerto di ripetere la prova, con differenze che evitano “la regressione dello sperimentatore“, e ne ha fatto un resoconto a Natale, inteso come festa. Non solo la pressione superava i 60 bar, ma continuava a salire anche quando la corrente veniva diminuita e ci metteva più tempo a scendere quando veniva spenta.

Nel luglio 2006, Franchini aveva fatto i complimenti a Celani per aver misurato 48 bar, nell’agosto 2013 aveva cambiato idea ed era tornato a “pochi bar”, a fine anno concordava con Ugo Bardi e Giancarlo De Marchis i quali, con rapidi calcoli teorici, ipotizzano dai 70 agli 85 bar. Fautori e non della fusione fredda consigliavano a Franchini di porgere scuse a Celani per aver messo in dubbio le sue misure.

A differenza di Franchini e Celani et al., la custode non ha mai dato numeri di bar, quindi porge solo un grazie all’ing. Massa per il buon esempio di open science. Adesso ciascuno può rifare il test, con 100 euro per la lamina di palladio e con prudenza, per favore, perché l’idrogeno è un gas esplosivo. Però…

Però in questa foto del 7 luglio 2006 resa pubblica di recente per dimostrare la competenza del dott. Celani,  la pressione registrata dal suo manometro segna più di 40 bar. Come mai dieci giorni dopo, a lui e ai suoi 20 aiutanti risultava essersi fermata a 9,5?

Crediti immagine: per gentile concessione di Mario Massa/GSVIT 

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