SALUTE – Le arachidi potrebbero essere un antidoto per l’allergia alle arachidi. È il curioso risultato emerso dallo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Cambridge University Hospitals e pubblicato su The Lancet.
Secondo questo lavoro, infatti, la soluzione per l’allergia può nascondersi proprio nelle proteine delle arachidi. Dato che anche i bambini allergici sono in grado di tollerarne piccolissime dosi, l’idea alla base dello studio è che introducendo progressivamente piccole quantità di arachidi nell’alimentazione si aiuti l’organismo a superare le forti reazioni immunitarie, che possono anche portare allo shock anafilattico. Secondo i risultati della sperimentazione effettuata, somministrando regolarmente piccole dosi di arachidi è possibile fare in modo che i bambini allergici diventino più tolleranti alle quantità che possono essere presenti in cibi confezionati e nei pasti mangiati al ristorante.
L’allergia alle arachidi colpisce oltre 10 milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto bambini. È la più comune causa di morte per allergia alimentare e le persone che ne soffrono sono a rischio di shock anafilattico, a volte fatale, se vengono accidentalmente esposte alle arachidi, possibilità molto comune, data la presenza di tracce di questi legumi in moltissimi dei cibi che acquistiamo, soprattutto dolci e salse.
Nello studio britannico sono stati coinvolti 99 ragazzi allergici di età compresa tra 7 e 16 anni. Nei sei mesi di test i partecipanti sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo sono state inizialmente somministrate piccole quantità di proteine di arachidi, circa 2 milligrammi, sotto forma di farina mescolata ad altri cibi; questa dose è poi stata aumentata regolarmente nel corso delle settimane successive. Al termine del test, l’84% dei pazienti di questo gruppo è stato in grado di mangiare l’equivalente di cinque arachidi intere, 25 volte la quantità media che potevano tollerare all’inizio del trattamento.
Al secondo gruppo, che serviva da controllo, sono stati somministrati solo cibi senza tracce di arachidi e al termine dello studio i bambini di questo gruppo continuavano a non tollerare la presenza di arachidi. Una volta sottoposti al trattamento regolare per i sei mesi successivi, anche questi pazienti hanno mostrato risultati positivi.
“Prima del trattamento, i bambini e i loro genitori dovevano controllare ogni etichetta ed evitare di mangiare nei ristoranti. Ora la maggior parte di loro può mangiare almeno cinque arachidi intere senza problemi. Le famiglie coinvolte dicono che questo studio ha cambiato enormemente le loro vite”, afferma Andrew Clark, uno degli autori, mentre la collega Pamela Ewan sottolinea che questo trattamento può essere effettuato solo sotto controllo ospedaliero e conclude: “Dobbiamo essere assolutamente chiari nel dire ‘Non fatelo a casa!’”.
Altri trattamenti come vaccini e anticorpi sono in fase di sviluppo ma, sebbene siano necessari studi in popolazioni più ampie e ulteriori validazioni scientifiche, questa nuova immunoterapia orale è il primo trattamento sperimentato che ha avuto risultati così buoni.
Uno dei pazienti coinvolti, Lena Barden di 11 anni, ha detto: “Mi sentivo come se avessi vinto un premio quando che ho scoperto di essere stata scelta per il gruppo attivo. Significava andare all’ospedale ogni due settimane. Un anno dopo ho potuto mangiare cinque noccioline intere senza alcuna reazione. La sperimentazione è stata un’avventura che ha cambiato la mia vita e mi sono divertita molto. Ma io odio ancora le noccioline!”.
Crediti immagine: PublicDomainPictures, Pixabay