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Nuove cellule per la difesa del nostro corpo

5926644293_8cfa2ba5fc_oRICERCA – Caldo, umidità e campi sterminati: ecco l’ambiente che ha creato le condizioni più adeguate per trovare una nuova sub-popolazione di cellule bianche del sangue, quelle deputate alla difesa del nostro organismo da virus, funghi e batteri. Individuate dai ricercatori della Case Western Reserve University, le nuove cellule appartengono alla categoria dei neutrofili, quelli che accorrono per primi laddove è presente un’infezione.
I neutrofili di cui parla l’articolo pubblicato su Nature Immunology lo scorso febbraio, sono sensibili a una molecola prodotta da loro stessi, l’interleuchina – 17 (IL-17).  Dopo aver rilasciato nell’ambiente infetto l’IL – 17, gli stessi neutrofili sono potenziati e maggiormente attivati contro gli agenti patogeni.

I neutrofili costituiscono il 50-70% dei globuli bianchi e sono la popolazione più abbondante tra i leucociti. I neutrofili  arrivano in una zona infettata da microbi e funghi, per poi cominciare a eliminare gli ospiti indesiderati “mangiandoli” tramite un meccanismo detto fagocitosi. Sono inoltre in grado di liberare sostanze antimicrobiche o molecole capaci di attrarre altre cellule del sistema immunitario.
I ricercatori del Dipartimento di Oftalmologia e Scienze Visive, hanno trovato queste cellule negli occhi degli abitanti dell’India meridionale. Qui il clima e la diffusione dell’agricoltura rendono frequente nella popolazione un’infezione agli occhi, la cheratite di origine fungina, che è una delle principali cause di cecità nei paesi in via di sviluppo.

I ricercatori hanno misurato negli occhi dei pazienti alti livelli di IL-17. Sebbene si aspettassero di trovare i neutrofili, perché sono i primi ad accorrere e a combattere contro i funghi, non pensavano certo che questi fossero in grado produrre e di rispondere all’interleuchine 17 da loro stessi rilasciata. E invece questa sensibilità a IL – 17 li rende capaci di generare una reazione infiammatoria di grande portata, anche prima dell’arrivo dei linfociti T che di solito sono i maggiori produttori di IL – 17.

Il ruolo dei neutrofili produttori di IL – 17 in altre patologie resta ancora da indagare. Occorre individuare in quali tipi di infezioni vengono reclutati e cosa sono in grado di regolare.
Nel caso dell’infezione della cornea però, un secondo studio pubblicato a inizio marzo dallo stesso gruppo di ricerca su Journal of Immunology, dimostra come prroprio l’attivazione di questi neutrofili e la produzione di Il – 17 sia determinante nel circoscrivere l’espansione del fungo oltre che il danno visivo. Potrebbe essere l’inizio della storia di una nuova cura per le infezioni agli occhi.

Crediti immagine: NIAID, Flickr

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Giulia Annovi
Mi occupo di scienza e innovazione, con un occhio speciale ai dati, al mondo della ricerca e all'uso dei social media in ambito accademico e sanitario. Sono interessata alla salute, all'ambiente e, nel mondo microscopico, alle proteine.