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Riconoscere il vaccino (e la malattia) annusando

5128644689_2636e5b63f_bSCOPERTE – Se il risultato principale della vaccinazione sarà proteggervi da determinate malattie, uno di quelli secondari sarà conferire al vostro corpo un odore tutto nuovo. Secondo gli scienziati, i risultati di uno studio pubblicato su Physiology and Behavior saranno il punto di partenza per indagare il sistema immunitario umano da un punto di vista del tutto nuovo: quello olfattivo. Cosa comporta, concretamente, il cambio di odore? Potrebbe essere possibile riconoscere la presenza di una malattia solamente su basi olfattive, senza usare metodi invasivi e prima della comparsa di sintomi evidenti.

“Le implicazioni future potrebbero riguardare non solo il monitoraggio delle malattie e la diagnosi precoce, ma anche la sicurezza alimentare e il bioterrorismo”, spiega Bruce Kimball del Monell Chemical Senses Center, uno degli autori dello studio. Durante la ricerca, effettuata su topi, in una prima sessione gli animali dovevano distinguere tra l’urina di conspecifici vaccinati contro il virus della rabbia oppure contro il virus del Nilo Occidentale. In un’altra parte della ricerca, dovevano invece discriminare tra l’urina di topi trattati con il lipopolisaccaride (LPS), un’endotossina batterica che attiva il sistema immunitario, e quella di topi non trattati.

Dopo svariate sessioni di ricerca, che sono servite da addestramento, il team ha fatto ulteriori prove usando solamente l’urina di individui che i topi studiati non avevano mai incontrato, per escludere la possibilità che il riconoscimento riguardasse odori già noti piuttosto che odori legati ai vari trattamenti. I topi hanno così confermato le prime ipotesi, e dimostrato di essere in grado di distinguere gli odori delle urine trattate – tutte e tre le tipologie – da quelli delle urine non trattate. Unica nota dolente: non sono stati in grado di distinguere, dal punto di vista olfattivo, tra i diversi tipi di vaccino. Questi risultati suggeriscono che i due vaccini alterino l’odore dell’urina in modo molto simile, mentre la risposta immunitaria scatenata dal LPS comporta una modifica più caratteristica.

Secondo i ricercatori, è come se ci fosse data la possibilità di comunicare determinate informazioni racchiuse nell’odore del nostro corpo: per approfondire cosa questo comporti, saranno necessari ulteriori ricerche. L’ipotesi è dunque che gli odori scatenati dall’immunizzazione segnalino ad altri membri della specie la presenza di una malattia. Sono già in corso degli studi che permetteranno di capire come questo tipo di odori modifichi il comportamento sociale e riproduttivo dei topi e, in futuro, di comprendere fino a che punto tali conclusioni si possano estendere anche ad altre specie e agli esseri umani.

Crediti immagine: Casey Fiesler, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".