FOTOGRAFIA – La NASA ha reso disponibile la più completa e dettagliata immagine della nostra intera galassia. La fotografia, che qui vedete in una versione frammentata e a risoluzione ridotta, è in realtà il risultato della composizione di più di 800000 immagini selezionate tra le oltre 2 milioni riprese dal telescopio spaziale Spitzer nel corso degli ultimi 10 anni.
Il telescopio Spitzer
Il telescopio prende il nome dall’astrofisico Lyman Spitzer Jr, la prima persona che propose di mandare un telescopio in orbita. Fu lanciato nel 2003 ed originariamente ne era previsto l’utilizzo per un periodo di 5 anni. Invece Spitzer, che come la Terra segue un orbita eliocentrica, è tuttora attivo e continua a raccogliere immagini dello spazio che lo circonda.
Il lavoro di rilevamento copre solo il 3% della porzione di cielo complessivamente visibile ma, essendo il nostro sistema solare ai margini di una galassia piatta, in questa apparentemente piccola frazione di cielo si possono osservare la gran parte delle stelle visibili.
Per comprendere ancora meglio il nostro punto di osservazione è consigliabile dare uno sguardo a questo video che ci dimostra da che punto della galassia è stata effettuata la ripresa e verso quali regioni è stato, di volta in volta, rivolto il telescopio.
Le dimensioni contano
L’intera immagine ha l’impressionante risoluzione di 2340 Megapixel. Se fosse stampata nel suo formato originale non sarebbe particolarmente alta, circa 90 cm, ma sarebbe lunga ben 55 metri. Per quanto possa essere affascinante pensare di trovarsi di fronte a una stampa di tali dimensioni sarà sicuramente molto più pratico navigare lungo la nostra galassia utilizzando gli applicativi presenti sul sito GLIMPSE 360 che ci consentiranno di appagare le nostre attitudini esplorative.
Come dice il nome stesso del progetto (GLIMPSE, acronimo di Galactic Legacy Infrared Midplane Extraordinaire), le immagini sono state riprese a diverse lunghezze d’onda dell’infrarosso e questo giustifica anche i colori, differenti rispetto a quelli che siamo abituati a visualizzare.
C’è un motivo preciso per cui i rilevamenti sono stati effettuati nell’infrarosso, la maggiore visibilità delle strutture. Nello spettro del visibile infatti noi saremmo in grado di osservare, in media, solo il 5% dell’intera galassia a causa dell’effetto oscurante dato dalla polvere cosmica. Ma questo effetto oscurante non esiste rilevando invece la radiazione infrarossa e gli scienziati hanno così ottenuto la più completa immagine finora disponibile, con una risoluzione e una sensibilità rispettivamente maggiore di 10 e 100 volte rispetto alle precedenti rilevazioni.
Diventa anche tu un fotogiornalista galattico
Se nel corso della vostra navigazione doveste identificare interessanti strutture la stessa NASA vi consiglia di farne una foto e inviarla all’account twitter @NASAspitzer con l’hashtag #glimpse360, la “vostra” foto sarà così pubblicata e rilanciata nel mondo.
Inoltre, se volete approfondire o imparare a riconoscere alcune strutture ricorrenti, potete utilizzare questo applicativo, sviluppato dallo Space Science Institute, che consente di osservare i dati acquisiti sia dalla strumentazione IRAC (sensibile alle lunghezze d’onda di 3.6, 4.5, 5.8 e 8 micron) sia dalla MIPSGAL (sensibile alle lunghezze d’onda di 24 e 70 micron). Variando quindi la posizione dell’apposito cursore (in basso a sinistra nella finestra di navigazione) osserveremo variazioni sia nella visibilità che nel colore delle strutture ottenendo, nel complesso, il massimo delle informazioni visibili.
Questo tipo di mappa contiene anche una serie di segnalazioni commentate che consentiranno a chiunque di poter individuare velocemente alcune tra le più interessanti formazioni stellari. Degna di nota, ad esempio, è l’annotazione della regione al centro della galassia, una zona dove la concentrazione di materia è talmente elevata da far ipotizzare la presenza di un enorme buco nero.
E se la vostra curiosità non dovesse ancora essere soddisfatta appieno dai mezzi qui proposti? Nessun problema, potete accedere voi stessi ai file originali in alta risoluzione.
Crediti immagini galleria:
Cignus X – NASA/JPL-Caltech/Harvard-Smithsonian CfA – zoomable http://www.spitzer.caltech.edu/zoomable/4870
Nube di Magellano – NASA/JPL-Caltech/M. Meixner (STScI) & the SAGE Legacy Team – zoomable http://www.spitzer.caltech.edu/zoomable/1670
Andromeda – NASA/JPL-Caltech/P. Barmby (Harvard-Smithsonian CfA) – zoomable http://www.spitzer.caltech.edu/zoomable/1634
W5 – NASA/JPL-Caltech/L. Allen & X. Koenig (Harvard-Smithsonian CfA – zoomable http://www.spitzer.caltech.edu/zoomable/1953
Nebulosa della Carena – NASA/JPL-Caltech/N. Smith (University of Colorado at Boulder) – zoomable http://www.spitzer.caltech.edu/zoomable/1431
La nostra galassia – NASA/JPL-Caltech/GLIMPSE Team