WHAAAT?

Il verdetto della scienza: la barba passerà di moda

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WHAAAT? Il venerdì casual della scienza – Chi ha la barba è più di un giovane, chi non ha la barba è meno di un uomo. Che siate d’accordo con William Shakespeare oppure no (la comunità hipster italiana lo è certamente), un nuovo studio australiano su Biology Letters potrebbe far correre molti barbuti a procurarsi un rasoio. E non per improvvisa pogonofobia.

L’ipotesi del team di Sydney è che la barba sia più apprezzata nel momento in cui è una rarità, e rappresenta un tratto distintivo dalla massa. In biologia si parla di selezione frequenza-dipendente, in questo caso negativa: quando un particolare fenotipo diventa raro, la sua fitness aumenta. Un po’ come succede per i guppy, dove il maschio con la colorazione meno comune ha più successo degli altri quando arriva il momento di accoppiarsi. Alle femmine piace quello strano.

Assumendo che la barba stia all’uomo come il colore al guppy, gli scienziati della University of South Wales hanno reclutato 1.453 donne e 213 uomini tramite la pagina Facebook del progetto The Sex Lab, e hanno fatto valutare loro l’attrattività di un campione di visi che andavano dall’appena rasato alla barba folta. Ad alcuni dei partecipanti sono stati mostrati gruppi di barbe di varia lunghezza, ad altri quasi solo visi rasati, ad altri ancora quasi unicamente barbe molto lunghe: sia gli uomini che le donne giudicavano più attraente la barba o il viso glabro quando erano una rarità tra i vari visi che avevano guardato.

“Negli anni Settanta c’erano i baffi a manubrio, negli anni Ottanta quelli alla Magnum PI. Nei Novanta era il momento degli uomini perfettamente rasati, e ora vediamo il grande ritorno delle barbe folte”, commenta Rob Brooks, uno degli autori. (Tra le varie tipologie odierne, prendete nota, la preferita è la barba di 5-10 giorni). Secondo il team australiano, il motivo del ritorno della villosità sarebbe da attribuirsi alla situazione socio-economica difficile, che porta gli uomini a cercare di risultare più attraenti per potenziali partner. La stessa circostanza, sostengono, si è verificata dopo il crollo di Wall Street negli anni Venti, e anche quella volta ha visto aumentare le barbe.

Hangry: hungry+angry

Se avete sempre pensato di essere più irritabili quando avete fame, e per questo cercate di evitare le discussioni con il partner a stomaco vuoto, be’, fate bene. Secondo uno studio pubblicato su PNAS, che ha coinvolto 107 coppie sposate per un periodo di 21 giorni, il livello di glucosio nel sangue influisce sul modo in cui affrontiamo la vita di coppia. L’hanno misurato grazie alle bamboline voodoo, dopo essersi accertati con questionari di avere tra le mani sia coppie felici che coppie insoddisfatte.

No, non stavo scherzando: a ognuno dei partecipanti è stata consegnata una bambola voodoo insieme a 51 spilli, oltre alla strumentazione per controllare il livello di glucosio nel sangue. Ogni giorno tutti gli sposi, categoricamente in assenza del partner, dovevano misurarsi la glicemia (mattina e sera) e poi infilzare il surrogato del compagno/a con un numero di spilli proporzionale alle sensazioni del momento. I risultati? Alla conta degli spilli corrispondeva il livello di zuccheri: meno zuccheri nel sangue, più spilli nel partner, sia per le coppie felici che per quelle più burrascose.

In una seconda parte dello studio il team australiano ha fatto competere i due sposi, dal vivo, in una gara di velocità. Da due stanze separate dovevano riuscire a pigiare per primi un pulsante all’accensione di un segnale luminoso. In realtà (ma non lo sapevano) non stavano competendo tra loro, ma contro il computer che li lasciava vincere almeno metà delle volte. La ricompensa? Il vincitore poteva disturbare il partner con un suono molto fastidioso, emesso grazie a uno strumento fornito dagli scienziati. Di nuovo non sto scherzando. Ne é emerso che i partecipanti con livelli bassi di glucosio nel sangue, che avevano infilzato la bambolina con più spilli, facevano durare il suono disturbante più a lungo.

Le conclusioni della settimana sono: lo zucchero è carburante per il cervello, che consuma circa il 20% delle calorie che assumiamo. Fare sempre uno spuntino prima di discutere con il partner. A prescindere da come porta la barba.

Crediti immagine: Ikie2, Wikipedia

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".