SALUTE

Bullismo: 40 anni dopo, gli effetti sono ancora evidenti

3281694366_40216e4821_zSALUTE – “Dobbiamo smettere di pensare che il bullismo sia un’inevitabile componente del processo di crescita. Insegnanti, genitori e autorità dovrebbero essere consapevoli che quanto accade a scuola può avere ripercussioni a lungo termine sulla vita dei bambini. I programmi per fermare il bullismo sono estremamente importanti, ma dobbiamo anche sforzarci a fare in modo che le conseguenze si ripercuotano anche sull’adolescenza, e sulla vita da adulti”. Così Louise Arseneault dell’ Institute of Psychiatry at King’s College racconta il nuovo studio di cui è co-autrice, dal quale emerge che le ripercussioni del bullismo sono ancora evidenti a 40 anni di distanza dall’esperienza.

Si tratta non solo di effetti sulla salute fisica e mentale, ma anche sulla gestione dei rapporti sociali: la ricerca è stata pubblicata sull’American Journal of Psychiatry, e ne è emerso che a distanza di quarant’anni non solo chi ha subito bullismo ne è ancora segnato, ma i numeri del fenomeno nel Regno Unito sono sempre gli stessi, quattro decadi dopo. Circa il 28% dei bambini ha subito bullismo in modo occasionale, il 15% invece con continuità. Diventati adulti, gli individui del campione analizzato avevano una salute psicologica, psichica e funzioni cognitive molto più deboli rispetto agli altri, oltre ad essere soggetti ad aumentato rischio di soffrire di depressione, disordini legati all’ansia e incappare in pensieri suicidi.

I risultati dello studio arrivano in parte dai dati del British National Child Development Study, compendio dei dataset riguardanti tutti i bambini nati in Inghilterra, Scozia e Galles durante una settimana del 1958. Un’altra componente importante sono state le informazioni fornite direttamente dalle famiglie, con dettagli sulle esperienze di bullismo di oltre 7.500 bambini tra i 7 e gli 11 anni che sono poi stati seguiti fino al compimento dei 50. “Il nostro studio ha mostrato che gli effetti sono ancora chiaramente visibili dopo 40 anni. L’impatto del bullismo è persistente e molto intenso, con implicazioni sociali, economiche e sulla salute che si trascinano nell’età adulta”. Gli individui che avevano subito atti di bullismo da bambini spesso avevano un livello di istruzione inferiore rispetto agli altri, molti erano disoccupati o guadagnavano poco, e il risultato era una qualità della vita sensibilmente ridotta. Secondo lo studio anche i rapporti sociali risultano compromessi sul lungo termine, con maggiori difficoltà a trovare un partner o a integrarsi.

Per essere certi che altri elementi non trascurabili invalidassero il risultato, gli scienziati hanno considerato anche la situazione socio-economica familiare dei bambini, il loro QI ed eventuali problemi emotivi o comportamentali. Anche in questo caso, gli effetti negativi del bullismo risultavano significativi. “40 anni sono un periodo davvero lungo, perciò non c’è dubbio che ci siano anche altre esperienze, nel corso della vita di un bambino, che lo possono proteggere o rendere ancora più sensibile ad atti di bullismo. Il nostro prossimo obiettivo sarà indagare quali sono”, conclude Arseneault.

Crediti immagine: Just me…, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".